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Alimenti avariati nelle mense di scuole e ospedali, 5 arresti – ASCOLTA

today08/11/2017

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PISTOIA – Con l’offerta al massimo ribasso si erano aggiudicati appalti per 6 milioni di euro per la fornitura di carni e altri generi alimentari alle mense di oltre 40 tra scuole, ospedali e caserme in Italia e all’estero, ma consegnavano alimenti non corrispondenti a quelli previsti, tra cui anche carni avariate e contaminate da batteri.

Per questo i 4 responsabili di una nota azienda del settore della distribuzione alimentare son sede a Monsummano Terme (Pistoia) e il loro commercialista sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode nelle pubbliche forniture, truffa a danno dello stato e falso ideologico e in registri.

Indagate anche altre 19 persone tra cui 6 commercianti, 3 veterinari 10 responsabili delle stazioni appaltanti per favoreggiamento, comportamenti omissivi o negligenti, falso ideologico e in registri.

L’inchiesta, condotta dai carabinieri del Nas di Firenze e denominata “Malacarne”, è partita nel 2016 e sta verificando le forniture alimentari dell’azienda a partire dal 2015: 14 delle mense di scuole e ospedali interessate si trovano in Toscana, altre in Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e anche 13 strutture militari, tra cui due all’estero – in Libano e a Gibuti.

Intervista a Pasqualina Frisio, comandante Nas dei Carabinieri Firenze

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    Alimenti avariati nelle mense di scuole e ospedali, 5 arresti – ASCOLTA Redazione Novaradio

Le foto della merce sequestrata

Di diversa natura le irregolarità riscontrate negli alimenti distribuiti: venivano fatturati alimenti diversi da quelli previsti dai capitolati oppure alimenti mai consegnati; tagli di carne diversi rispetto a quelli previsti dai capitolati d’appalto, o non provenienti da allevamenti italiani; in altri casi venivano fornite carni scongelate e ricongelate, e perfino  avariate.

Per fortuna nessuna conseguenza per la salute è stata riscontrata a causa del stato di conservazione degli alimenti, cattivo ma non tale da provocare immediata tossicità: le verifiche dei Nas non hanno infatti rilevati nessun caso di intossicazione o da parte degli utenti, come ha spiegato Pasqualina Frisia, .

L’inchiesta ha portato al sequestro di mezza tonnellata di carne non conforme e di 320 mila euro pari all’illecito guadagno dell’impresa.

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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