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Rifiuti, alla ricerca di soluzioni. Ma anche i fondi sono a rischio

today30/05/2018

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FIRENZE – I sindaci di Firenze e Prato Dario Nardella e Matteo Biffoni e il presidente Enrico Rossi si sono incontrati ieri nella sede della presidenza della Regione Toscana per discutere delle azioni da intraprendere al fine di evitare il manifestarsi di una situazione emergenziale nella gestione dei rifiuti di Ato Toscana Centro e della Toscana, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato lo stop all’impianto deciso dal Tar.

Secondo quanto segnalato dall’Ato, sarebbero 200 mila tonnellate quelle che la Toscana non può stoccare ed è costretta ad inviare fuori dal suo territorio, pagando profumatamente chi si accolla la monnezza. Numeri da verificare, sembra segnalare la Regione: nel corso dell’incontro, si apprende, è emerso l’impegno ad approfondire con attenzione le criticità segnalate, a partire da una verifica puntuale sui dati, al fine di definire quanto prima le azioni più efficaci per affrontare e scongiurare qualsiasi avvisaglia di emergenza

I Comuni di Ato Toscana Centro, si ricorda,  sono impegnati con il concessionario del servizio di gestione dei rifiuti nel perseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata al 70% entro il 2020. Pbiettivo ambizioso, rispetto quando (poco) fatto finora: a fine 2017 la differenziata in Toscana si è attestata ad un molto più basso 54%.

I sostenitori del termovalorizzatore – Ato Toscana Centro e Metrocittà in primis – sono convinti che l’impianto si possa ancora costruire, a patto che la Regione corregga l’iter prevedendo la realizzazione contestuale dei boschi della piana. Di parere opposto i sindaci della Piana e i comitati, secondo cui l’iter deve ripartire da capo.

A pesare come un macigno sull’opera – cui il governatore Rossi ha più volte mostrato di non credere più – anche un altro particolare: secondo quanto scrive oggi Repubblica, con la sentenza del Consiglio di Stato verrebbe meno il finanziamento da 80 milioni di euro proveniente da un bando del Gestore del servizio elettrico che il consorzio QThermo si era aggiudicato grazie al progetto: annullata l’autorizzazione, di conseguenza anche il “tesoretto” – decisivo per finanziare l’opera – sarebbe cancellato.

Scritto da: Redazione Novaradio


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