Cultura

Al Museo Marini le opere di Woodman e Værslev

today21/09/2015

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Betty Woodman, Of Botticelli 2013_Courtesy the artist and Isabella Bortolozzi Galerie
Betty Woodman, Of Botticelli 2013_Courtesy the artist and Isabella Bortolozzi Galerie

FIRENZE – Resterà aperta fino al 28 novembre prossimo la doppia mostra autunnale del Museo Marino Marini che ospita le opere di Betty Woodman e Fredrik Værslev.

In oltre 60 anni di carriera – 45 dei quali passati vivendo a metà tra New York e Antella – Woodman è stata riconosciuta a livello internazionale come una delle più importanti artiste contemporanee. La sua carriera ha avuto inizio nel 1950, quando ha intrapreso la professione di ceramista con il proposito di creare degli oggetti che con la loro bellezza potessero arricchire la vita quotidiana: da allora per lei il vaso è diventato oggetto di studio, produzione e fonte d’ispirazione quotidiana. Nel decostruire e ricostruire la sua forma ha creato un complesso ed esuberante corpo di scultura ceramica, il cui segno è il riflesso di una vasta gamma di influenze e tradizioni. Nelle opere di Woodman c’è inoltre una commistione tra ceramica e pittura resa ancora più esplicita dall’integrazione in tempi recenti di tele ad elementi tridimensionali.
Nella mostra fiorentina, curata da Vincenzo de Bellis e che avrà una seconda tappa all’Ica di Londra, le opere di Woodman si confrontano in maniera diretta da un lato con l’opera scultorea di Marino Marini e dall’altro con l’eroica avventura pittorica del Quattrocento fiorentino.

La personale dell’artista norvegese Fredrik Værslev è un inedito progetto realizzato per il Museo fiorentino, a cura di Alberto Salvadori. Esposte due serie di opere: la prima, un gruppo di dipinti genericamente intitolato Trolley Paintings, e Glass Paintings (o Glass Sculptures). I Trolley Paintings, realizzati con una striping machine meccanizzata, utilizzata in genere per marcare le linee dei campi di atletica e i margini e le mezzerie di strade e autostrade, sono arricchiti da un insolito approccio figurativo, ispirato all’estetica e all’atmosfera della cripta del Museo Marino Marini. I Glass Paintings – corpo di opere che nella forma e nella funzione riprende oggetti della cultura folk norvegese del secondo dopoguerra, derivati dalla tradizione artigianale della comunità rom – sono realizzati in vetro acrilico smerigliato e sono animati nelle loro traslucide trasparenze e colorazioni da una luce artificiale, una semplice lampadina montata su un piedistallo realizzato in perfetta assonanza a quelli destinati alle opere di Marino Marini.

Info www.museomarinomarini.it

Scritto da: Redazione Novaradio


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