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Disco della settimana | Fatoumata Diawara – Fenfo (Something To Say)

today31/05/2018

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Fatoumata Diawara
“Fenfo (Something To Say)”

Etichetta: 3ème Bureau / Wagram
Distribuzione: Audioglobe
Uscita: 25 maggio 2018

Fatoumata Diawara ha pubblicato il suo nuovo album “Fenfo”, traducibile con qualcosa da dire, il 25 maggio su 3eme Bureau/Wagram. L’album segue il successo dell’album di debutto, “Fatou”, disco prodotto da Diawara e Matthieu Chedid aka -M-, registrato in Mali, Burkina Faso, Barcellona e Parigi. L’uscita del disco è stata anticipata dal primo singolo e video ‘Nterini’

Il video del brano è stato diretto dalla fotografa e artista contemporanea etiope Aida Muluneh*. Come la stessa artista spiega, ‘Nterini’ è una canzone sulla sofferenza di due innamorati costretti a vivere distanti: il mio amore, il mio compagno è andato via e non mi scrive più. Lo amo nonostante tutto, e mi manca ogni giorno. Voglio sentire il mio amato; altrimenti non dormirò bene la notte.

Riconosciuta come una delle rappresentanti più importanti della musica moderna africana, Fatoumata Diawara, con il suo nuovo album “Fenfo”, raggiunge nuove vette artistiche. Audace e sperimentale, ma al contempo legato alle sue radici, “Fenfo” è un album che definisce l’artista come la voce delle giovani donne africane – orgogliose delle loro origini, ma con una visione ampia e universale verso il futuro.

“Fatou”, suo esordio del 2011, è stato definito da Pitchfork come un album seducente che semplicemente ti circonda con la sua atmosfera. The Guardian lo ha definito affascinante, mentre Gilles Peterson ha parlato di Fatoumata come uno dei talenti più emozionanti che abbia sentito da molto tempo, facendo diventare l’artista, cantante e attrice Malese, uno degli artisti africani più discussi degli ultimi anni.

“Fenfo” rispetta egregiamente la promessa attraverso una serie di composizioni originali e chiare che si fondano sulle esperienze avute dalla stessa artista. Dall’ultimo album ho avuto davvero molte esperienze musicali diverse. E credo che questo si possa sentire chiaramente all’interno dell’album. Questo è il mio momento e sto condividendo la mia anima.

Così come l’album di debutto – che si è imposto fra i migliori album dell’anno nella stampa mainstream – anche “Fenfo” è un album che non ha limiti. La modernità del suono elettrico della chitarra si unisce ai suoni degli antichi strumenti africani – kora e kamel ngoni – e la batteria a quello delle percussioni tradizionali.

I musicisti africani che accompagnano Diawara – Pascal Danae alle chitarre acustiche e elettriche, Etienne Mhappe al basso – sono raggiunti da altri importanti artisti ra cui il celebre artista malese di kora Sidiki Diabaté, l’autore francese Matthieu Chedid – che oltre a co-produrre l’album suona chitarra e organo – e il bravissimo violoncellista Vincent Segal, presente in due brani.

Chedid, vera superstar in Francia, ha recentemente vinto il premio come best world music album a Les Victories de la Musique per il suo progetto Lamomali, che vedeva partecipe fra gli altri proprio Fatoumata.

Le composizioni presenti in “Fenfo”, coprono la gamma dei vari stili africani, moderno e antico, dal blues lento di ‘Kokoro’, al funk di ‘Negue Negue’, passando per l’afro-pop sincopato di ‘Ou Y’an Ye’. Ballate più dolci – ‘Mama’ – si uniscono a suoni più rock come in ‘Bonya’. Il groove ipnotico della title track si contrappone ai ritmi più allegri di ‘Dibi Bo’. La più intima ‘Don Do’, infine, si muove nella semplice ma evocativa combinazione della sola voce di Fatoumata, accompagnata da una chitarra acustica e il violoncello di Segal.

Diawara ha lavorato con alcuni dei nomi più importanti della musica contemporanea. Ha registrato con Bobby Womack e Herbie Hancock; suonato al Glastonbury e altri festival importanti; registrato e suonato con il famoso pianista cubano Roberto Fonseca. Ha inoltre fondato un super gruppo africano con Amadou e Mariam, Oumou Sangarè e Toumani Diabatè, per registrare in favore della pace nella sua terra; è inoltre entrata a far parte dell’Africa Express di Damon Albarn, che le ha permesso di condividere il palco con Sir Paul McCartney. Diawara è recentemente apparsa al Carnegie Hall insieme a David Crosby, Chris Thile, Snarky Puppy e altri per una serata di musica di protesta.

Rolling Stones ha scritto che la cantante e chitarrista originaria del Mali, ha messo in atto due fra i momenti più emozionanti della serata. La sua ode verso la forza delle donne in ‘Mousso’, cantata nella sua lingua madre, è stata ipnotica, e i suoi movimenti sul palco hanno accresciuto ancora di più il suo canto con ‘Unitè’.

Diawara, inoltre, prosegue una carriera da attrice fatta di successi, inclusa una acclamata apparizione nel film del 2014 Timbuktu (Le Changris des Oiseaux), nominato per il BAFTA e l’Academy Award. Oltre a questo, Diawara, prosegue la sua attività di attivista, con campagne contro il traffico e la vendita di migranti di colore nel mercato nero degli schiavi libico, registrando una canzone – ‘Djonya’ che si traduce con schiavitù nella lingua bambara – nella quale ribadisce la verità universale ma spesso ignorata che siamo tutti umani, indipendentemente dal colore della nostra pelle o dalla nostra etnia o religione.
Una scrittrice moderna, che attraverso le undici canzoni presenti in “Fenfo” – il più delle quali cantate in bambara – affronta temi fondamentali quali il rispetto, l’amore, l’immigrazione, e la famiglia. Non ho voluto cantare in inglese o francese, perché volevo rispettare la mia origine africana, ma allo stesso tempo volevo un suono moderno che rispecchiasse il mondo in cui viviamo. Sono tradizionale, ma voglio anche sperimentare. Puoi mantenere le tue origini e influenze, ma comunicarle attraverso stili diversi.
“Fenfo” rappresenta ciò che sono e come voglio suonare, dice infine Fatoumata, è un disco che dice chi sono.

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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