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Firenze, Renzi gioca la carta del “patto con la città”

today09/09/2016

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Schermata 2016-09-09 alle 12.20.31FIRENZE  – Peretola, Fortezza ds Basso e teatro dell’Opera: ecco i tre pilastri di una sorta di “patto” per lo sviluppo sulle grandi opere “incompiute” della città che il premier Matteo Renzi ha lanciato ieri durante la sua partecipazione alla festa del Pd delle Cascine, dove è stato accolto da numerose centinaia di iscritti e simpatizzanti. “E’ bello essere a casa” ha esordito presidente del consiglio, impegnato in una intervista-incontro con il giornalista Gianni Riotta sui temi della riforma costituzionale.

“E’ bello essere a casa” ha esordito presidente del consiglio, cone in una lunga ntervista-incontro con il giornalista Gianni Riotta sui temi della riforma costituzionale.

Riguardo il futuro di Firenze, Renzi ha voluto giocare la carta a sorpessa di una intesa tra governo e Firenze da siglare a breve, prima del referendum, per nuove risorse economiche destinate a completare le grandi opere e un progetto speciale, tra cui l’ampliamento del Museo del Calcio.

Riguardo i temi del referendum, il premier  ha ribadito le rasgioni del sì alla riforma, con molte stoccate ai sostenitori del no “che vogliono che tutto rimanga com’è”. Molte stoccate rivolte in particolare contro Massimo D’Alema, che due giorni fa ha rilanciato la battaglia per il “no”: “D’Alema fa una battaglia personale – ha detto Renzi – è rimasto male perché voleva il posto di Alto Rappresentante della politica estera dell’Ue”. A confrontarsi con D’Alema, in un prossimo dibattito alla festa del Pd di Lecce è stato scelto il sindaco di Firenze, dario Nardella.

Dura anche la replica a Salvatore Settis, ex rettore della Normale, che aveva parlato di rischio di “deriva fascista” con la riforma: “Chi dice che se vince il si l’Italia diventa fascista si deve vergognare. Occorre avere cura delle parole.

 

 

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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