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Maggio, ultime ore per la scelta del nuovo sovrintendente

today21/03/2017

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ROMA – “E’ lo Statuto del Maggio fiorentino che, a differenza delle altre Fondazioni lirico-sinfoniche, prevede che mi venga inviata una terna anziché un solo nome. Ma anche in questo caso, come ho fatto in tutti gli altri, io ascolterò l’indicazione del sindaco”.

Lo ha detto, interpellato dall’Ansa, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini a proposito della terna che il Consiglio di indirizzo del Maggio Musicale fiorentino dovrebbe fornire oggi per l’indicazione del nuovo sovrintendente, dopo le dimissioni di Francesco Bianchi.

I quattro candidati forti sono: Cristiano Chiarot, numero uno alla Fenice di Venezia, in pole position anche perché pare molto gradito a Franceschini; Carlo Fuortes, oggi alla guida dell’Opera di Roma e dell’Arena di Verona, sostenuto dal sindaco Dario Nardella; Rosanna Purchia, sovrintendente del San Carlo di Napoli, molto interessata all’incarico; infine Alberto Triola, attuale direttore generale del Maggio.

Per lunedì prossimo, 27 marzo, i lavoratori delle 14 Fondazioni liriche si fermeranno e daranno vita a Firenze ad una manifestazione in occasione di uno sciopero nazionale organizzato da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fials Cisal. La protesta, informa una nota, fa parte della serie di iniziative di contrasto all’art.24 della legge 160 decise nel corso del coordinamento nazionale del settore.

A Firenze è in programma un corteo per le vie cittadine, a cui parteciperanno lavoratori e sindacalisti delle 14 Fondazioni liriche italiane, Maggio Musicale Fiorentino in testa. Il concentramento è previsto in piazza San Firenze alle 10,30 e al termine della manifestazione sarà fatto un presidio di fronte alla Prefettura tra le 12,30 e le 13, e sarà chiesto un incontro col Prefetto.

“La norma sopracitata – dicono le sigle sindacali nella nota – destruttura definitivamente l’assetto dei Teatri Lirici, con drammatiche conseguenze ai danni delle professionalità coinvolte, nonché l’esproprio del ruolo sindacale nell’ambito delle relazioni industriali. E’ necessario, magari approfittando della imminente riforma dello spettacolo, pensare ad un assetto che dia una prospettiva alla lirica italiana, abbandonando la logica della mera selezione contabile delle Fondazioni”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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