News

Morte Riina. Associazione Georgofili: “Difendere il 41 bis che la mafia vuole abolire” – ASCOLTA

today17/11/2017

Sfondo
share close

FIRENZE – “E’ morto Totò Riina, il boia di via dei Georgofili che il 27 Maggio 1993 mise in atto quella che il procuratore Gabriele Chelazzi chiamò ‘La strage del 41 bis’”. Così Giovanna Maggiani Chelli, dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, ai microfoni di Novaradio commenta la morte ad 87 anni del “boss dei boss”, avvenuta la notte scorsa nel carcere di Parma.

Riina era recluso in regime di carcere duro per 26 ergastoli, tra cui quelli per le morti dei giudici Falcone e Borsellino e della strage dei Georgofili: 5 morti tra cui anche Caterina Nencioni, di soli 50 giorni di vita.

>>> Ascolta l’intervista a Giovanna Maggiani Chelli, dell’Associazione familiari delle vittime di via dei Georgofili

“Abbiamo speso 25 anni della nostra vita – ha spiegato Maggiani Chelli – a difendere il carcere duro voluto da Giovanni Falcone, convinto che fosse l’unico modo per stroncare il potere dei boss. E nonostante i ripetuti tentativi di abolirlo, dal 1993 ad oggi, Riina e la mafia per ora non ce l’hanno fatta ad abolirlo”. “Non smetteremo di farlo – ha aggiunto – né di cercare la verità. A partire da quella sulla trattativa Stato-mafia che venne intavolata proprio per ottenere l’abolizione del carcere duro”.

Scritto da: Redazione Novaradio


Articolo precedente

News

In auto con oltre un chilo di esplosivo e detonatori

LIVORNO - Una Smart con 4 cariche esplosive di fattura artigianale e dei detonatori, riceventi e un telecomando, è stata trovata ieri pomeriggio a Livorno, nei pressi del porto Mediceo. La scoperta è stata fatta dagli uomini della guardia di finanza mentre stavano effettuando dei controlli antidroga.  La persona alla guida, sembra un livornese, non ha saputo fornire spiegazioni convincenti sulla presenza dell'esplosivo ad è stata tratta in arresto e […]

today17/11/2017


0%