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“Non vogliamo insegnare l’odio”. L’ITT Marco Polo contro il DL Salvini – ASCOLTA

today21/11/2018

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Firenze – Sono già oltre 2.000 le firme raccolte in pochi giorni, e continuano a crescere di ora in ora, per la petizione lanciata sulla piattaforma change.org da un gruppo di docenti dell’ITT Marco Polo di Firenze contro il cosiddetto decreto Salvini sulla sicurezza all’esame in queste ore delle Camere.

Un appello dal titolo “Il decreto sicurezza canbia la società in cui viviamo” per denunciare come le nuove norme che praticamente cancellano il diritto d’asilo per motivi umanitari, smantellano il sistema di accoglienza Sprar e dichiarano guerra all’attività delle Ong nel soccorso  dei migranti che arrivano via mare, rischiano di avere pesanti conseguenze anche nell’integrazione delle nuove generazioni di italiani all’interno delle aule scolastiche e sul modello educativo-formativo che si persegue ogni giorno sui banchi.

Un’iniziativa, quella dell’appello e della petizione on line, nata spontaneamente, dalle preoccupate discussioni tra gli insegnati dell’istituto tecnico, spiega a Novaradio Silvia Battini, docente di scienze e tra i promotori dell’appello, che proviene innanzitutto dalla volontà di difendere un’esperienza umana e professionale che vede impegnata l’intera comunità scolastica dell ‘ITT: una scuola dove molti sono i figli di genitori stranieri accolti in Italia perché in fuga d guerre e persecuzioni, dove si organizzano progetti di integrazione e corsi di lingue anche in orario extrascolastico, nella convinzione che anche da questo passi la costruzione di una società inclusiva, multiculturale e pacifica.

>>> Clicca per ascoltare l’intervista a Silvia Battini, docente ITT Marco Polo

“La Comunità Scolastica dell’ITT Marco Polo di Firenze lavora per includere – si legge nell’appello – per creare uguaglianza, unità e amicizia fra tutte le ragazze e i ragazzi della scuola, qualunque sia la loro provenienza o condizione. A questo vogliamo educarli: a non avere paura di chi è nuovo, ad abbattere gli stereotipi e i pregiudizi, a riconoscere negli altri la comune umanità”.

Obiettivi che il decreto Salvini, si spiega ancora rischia di vanificare: “Tagliare i fondi per l’integrazione e i corsi d’italiano è la dimostrazione chiara di un progetto che nasce dall’idea di tenere i migranti separati dalla nostra società, come fossero essere umani di serie B da tenere ai margini e da allontanare il prima possibile; la chiusura di molti progetti SPRAR è la conseguenza distruttiva di questa idea“.

Di fronte a questo, conclude l’appello scritto dai docenti, “continueremo ad operare come stiamo facendo, perseguendo l’idea che la scuola pubblica sia la scuola di tutti e di tutte e il senso del nostro lavoro continuerà ad essere ispirato ai valori di accoglienza, uguaglianza, umanità e giustizia”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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