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“Chi ha paura di cambiare”, domani studenti medi in piazza

today11/10/2018

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TOSCANA – Domani gli studenti e le studentesse si mobilitano  in tutta Italia per rivendicare più investimenti sulla scuola e sul futuro del Paese. Le insufficienti risorse per la scuola, la messa in sicurezza degli edifici scolastici, un ripensamento globale dell’alternanza scuola-lavoro così come pensata dalla riforma della Buona scuola, gli investimenti per il diritto allo studio, sono i temi caldi su cui si incentra la protesta, al grido di “#Chihapaura di cambiare? Noi no!”.

A Firenze il concentramento della manifestazione è alle 9.00 in pazza San Marco.

Un titolo provocatorio, che vuole sfidare il governo in carica ad un reale “cambiamento” che vada oltre le parole e gli slogan – spiega l’Unione degli Studenti – e che poi si traduce in 100 milioni di tagli sulla scuola definiti risparmi”. “Ogni anno più di 150mila studenti lasciano le scuole – denuncia l’Uds – a causa dei costi folli dell’istruzione e da una didattica che lascia indietro gli ultimi”.

“Ancora una volta mancano risposte organiche alle carenze strutturali del sistema istruzione e il MIUR sceglie di non praticare il confronto” aggiungono i sindacati della scuola toscana Flc-Cgil e Cisl Scuola e Gilda-Unams, che oggi facendo il punto sull’anno appena iniziato denunciano come su 4500 cattedre autorizzate dal Ministero per la Toscana, finora sono state effettuate solo 1805 nomine fra le graduatorie di merito del concorso 2016 e le graduatorie ad esaurimento provinciali, un dato più basso della medi nazionale. Per quanto riguarda le cattedre di sostegno il dato è ancora più basso, con solo il 15% dei posti coperti. All’origine c’è l’esaurimento delle graduatorie e la mancata effettuazione delle prove concorsuali per molte delle classi di concorso, ma è dipeso anche da come le direttive ministeriali sono state applicate in Toscana.

Sul piede di guerra anche gli universitari, per segnalano come non si intraveda alcuna inversione di rotta sul finanziamento del sistema universitario, dal Fondo di finanziamento ordinario al Fondo integrativo statale per le borse di studio, mentre si osserva i diversi ministri esprimersi confusamente su una ipotetica revisione del sistema di accesso a numero chiuso e programmato all’università nel silenzio assordante del MIUR.

Scritto da: Redazione Novaradio


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