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Pd, sul tesseramento è guerra aperta tra correnti

today05/10/2017

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FIRENZE – Il tesseramento del pP a Signa? “Una truffa” secondo il consigliere regionale dem paolo Bambagioni, che lancia un forte ed esplicito atto di accusa verso la dirigenza nel bel mezzo della delicata fase pre-congressual.

“Il Pd in questa fase si è dimostrato essere antidemocratico” dice il consigliere signese esponente della mozione Emiliano, segnalando due precisi episodi: il fatto che a Signa gli aspiranti militanti siano stati sottoposti ad una sorta di colloquio-interrogatorio, con attese di oltre 50 minuti alla presenza del segretario metropolitano Incatasciato. “Dove si percepiva l’iscrizione di ‘fedeli al capo’ la si è favorita – ha sottolineato Bambagioni – mentre a Signa, dove la partecipazione poteva essere in discussione rispetto alla linea renziana, si è addirittura preteso che il segretario locale vedesse in faccia chi voleva iscriversi”. >>> Ascolta

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    Pd, sul tesseramento è guerra aperta tra correnti Redazione Novaradio

Le irregolarità però non si sarebbero fermate qua. “Dopo dopo dopo una regolare e faticosa selezione di 293 iscritti certificati – aggiunge Bambagioni – dalla quale risultavamo vincitori, ma nella settimana successiva alla chiusura del tesseramento sono state prodotte altre 130 tessere circa. Non le abbiamo ancora viste e vogliamo capire se siano fittizie”. Una mossa che per Bambagioni avrebbe un ben preciso mandate politico: la consigliera regionale dem Monia Monni, campigiana, in pole position per la corsa alla segreteria regionale. >>> Ascolta

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“Non ho idea di cosa si stia parlando – la replica di Monia Monni – l’unico interessamento alla questione è il fatto che sono venuta a sapere di una segnalazione alla commissione di garanzia del congresso fatta dal segretario comunale Gabriele Scalini rispetto a un tesseramento anomalo fatto a Signa, proprio a opera del consigliere Paolo Bambagioni“.

“Il tesseramento precongressuale del Pd si è svolto con serietà – la secca risposta del segretario del Pd toscano Dario Parrini – e con pieno rispetto del metodo democratico. Rifiutiamo con vigore la logica dei polveroni strumentali”.

Sta di fatto che le turbolenze a Signa no sono isolate: accuse di irregolarità e ricorsi alla commissione regionale di controllo del Pd arrivano dalle federazioni di Piombino e della Val di Cornia, dove gli orlandiani hanno parlato di “metodi siciliani utilizzati nel tesseramento da parte dei renziani guidati dall’uomo forte sul territorio, l’ex sindaco piombinese Gianni Anselmi.

Scritto da: Redazione Novaradio


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