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Riccardo Viti resta in carcere. “Pericoloso e a rischio di fuga”

today12/05/2014

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solliccianoFirenze, 12 maggio 2014 – Resta in carcere a Sollicciano Riccardo Viti, il 55enne fiorentino accusato di essere il maniaco responsabile della morte di Andrea Cristina Zamfir a Firenze, e indagato dalla procura per almeno altri 3 episodi di violenza e sevizie a prostitute avvenuti begli ultimi anni tra Firenze e Prato. Lo ha deciso il gip di Firenze, Donatella Liguori,  al termine dell’interrogatorio di garanbzia, convalidando sia il fermo sia la custodia cautelare in carcere.

Per il gip l’uomo  sarebbe capace di intendere e volere ed era consapevole di ciò che stava facendo.  Viti è accusato di omicidio volontario (per dolo eventuale), aggravato dal fatto che sia avvenuto in conseguenza di una violenza sessuale, e di sequestro di persona. Gli arresti domiciliari sono stati “ritenuti inadeguati”,  spiega il giudice,  perché “grazie ai familiari potrebbe eluderne le prescrizioni”; inoltre sussiste il pericolo di fuga per la gravità dei fatti di cui è accusato Viti, per la modalità con cui è avvenuto l’omicidio, per il fatto che dal 2000 chiede alle prostitute rapporti sessuali sadomaso oltre che per la circostanza che la moglie ha un passaporto straniero.

Viti è in carcere a Sollicciano da venerdì scorso, non sarebbe ancora uscito dalla sua cella né per mangiare né raggiungere le docce. Tenuto separato dagli altri detenuti per evitare ritorsioni,  sabato Viti è stato è stato colpito, per dileggio, con un manico di scopa lanciatogli da un altro detenuto mentre veniva condotto dagli agenti nella sezione di isolamento.

Nelle prossime ore portrebbe arrivare sul tavolo del gip la richiesta di una nuova misura di custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo, che si baserebbe  altre aggressioni compiute da Viti  ai danni di prostitute fin dal 2000 – alcune di esse già ammesse dall’uomo. Il pm di Firenze, Paolo Canessa, sta infatti riunendo i fascicoli relativi a denunce di prostitute che hanno subito sevizie simili a quelle che Viti ha inferto alla lucciola poi uccisa. Sono una decina i precedenti di cui esistono denunce, anche se gli investigatori ritengono che in alcuni casi le prostitute non abbiano sporto denuncia.  Ieri una donna – una prostituta dell’est europeo, sui 40 anni – si è affidata agli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza per essere rappresentata come persona offesa nelle indagini: sostiene di essere stata seviziata da Viti,  nel marzo scorso, sempre  nella zona di Ugnano.

Il pm ha intanto dato il via libera alla salma di Andreea Cristina Zamfir, la prostituta uccisa la notte tra il 4 e il 5 maggio scorso.

Scritto da: Redazione Novaradio


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