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Case Passerini, 270 medici in campo contro l’inceneritore

today13/06/2016

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medici contro inceneritore06FIRENZE – Oltre 270 medici si schierano contro l’inceneritore di Case Passerini: “Un’opera dannosissima per la salute pubblica, destinata immettere ogni ora 170 mila particelle al metro cubo ed aumentare in modo esponenziale malattie croniche e tumori” spiegano presentando oggi la lista di firmatari, in cui figurano pediatri, neurologi, cardiologi ma anche moltissimi ospedalieri dell’Asl10 e dell’Azienda Careggi.

Al centro dell’allarme le emissioni dell’impianto – 94 tonnellate l’anno di biossido di azoto e 67 di anidride carbonica – ma soprattutto le 6,7 tonnellate di polveri ultrafini PM2.5, oltre a metalli pesanti come mercurio, cadmio, tallio e le diossine. A queste si aggiungono le 50 mila tonnellate di scorie che andranno interrate o smaltite come rifiuti speciali tossici.

“Le recenti ricerche scientifiche, e i dati anche in Italia dimostrano l’aumento nei pressi di questi impianti di patologie tumorali e la persitenza di diossine per decenni nei terreni circostanti – spiegano i promotori della raccolta firme, che non vogliono entrare nel dibattito politico del ballottaggio a Sesto Fiorentino ma una chiara indicazione la danno: “La nostra non è una iniziativa politia, non stiamo dicendo di votare l’uno o l’altro” spiegano, aggiungendo: “Diciamo che chiunque sia il sindaco di Sesto Fiorentino deve opporsi alla realizzazione dell’inceneritore, così come della nuova pista dell’aeroporto, per una questione di sanità pubblica”.

E a chi affrema che ormai tutto è deciso è costerebbe troppo tornare indietro replicano: “Sull’impianto si può ancora cambiare: sul processo autorizzativo pende un ricorso al TAR, nulla è stato ancora deciso sulla costruzione, e non è neppure è stata effettuata la gara per l’affidamento della gestione dei rifiuti”.

A stretto giro la replica da parte del  sindaco e presidente della città metropolitana di Firenze, Dario Nardella che voluto ricordare come sul futuro termovalorizzatore “l’aspetto dell’impatto sanitario è la priorità”.  “Ventisette enti sono stati coinvolti nella procedura di autorizzazione – ha ricordato Nardella – e hanno dato tutti parere favorevole, nel 2007 c’è stata la valutazione impatto sanitario, nel 2014 di impatto ambientale, nel 2015 integrata e poi una valutazione totale ambientale”.

“Il mio primo compito  è verificare che si rispettino le regole – ha aggiunto – ancora adesso stiamo facendo un lavoro con la Regione per una valutazione sanitaria aggiuntiva che preceda l’avvio dei lavori”.  “Da parte nostra  – ha concluso – ci sarà come vi è stata finora la massima, totale attenzione alle questioni sanitarie: ho girato molte città, e ho voluto rendermi conto personalmente su quali e quanti controlli sanitari si facciano su impianti che, in molte città, sono anche nei centri storici”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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