FIRENZE – Addio al giornalista Mario Spezi, 71 anni, una vita come cronista di nera alla Nazione e noto al grande pubblico per le sue inchieste sui delitti del cosiddetto mostro di Firenze. Era malato da tempo.
Fu lui a ipotizzare per primo l’esistenza di una serie di delitti, collegando il duplice omicidio del 1981 con un altro, avvenuto anni prima. Poco dopo la polizia confermò: i bossoli ritrovati erano gli stessi.
Spezi, che sulla vicenda del “mostro” ha sempre sostenuto l’ipotesi del killer solitario, nel 2006 fu arrestato e incarcerato per 23 giorni su mandato della procura di Perugia con l’accusa di depistaggio, calunnia, concorso in omicidio di Francesco Narducci e turbativa di servizio pubblico, per l’indagine privata sui delitti del mostro. La Cassazione lo scagionò completamente, definendo il suo arresto come privo di fondamento. A quell’esperienza dedicò un libro intitolato “Inviato in galera”.