FIRENZE – Si sono spostati oggi nel Salone dei 500 di Palazzo Vecchio i lavori della seconda ed ultima giornata de del G7 della cultura in corso a Firenze. Tra gli interventi, quello del presidente dell’Accademia dei Lincei Alberto Quadrio Curzio e del ministro della cultura Dario Franceschini, che ha ricordato l’importanza storica dell’appuntamento fiorentino. >>> Ascolta
“La Dichiarazione di ieri ci impegna su una serie di temi – ha detto ancora Franceschini – il primo dei quali è il patrimonio culturale nel mondo minacciato dal terrorismo e dalle grandi calamità naturali; anche all’iniziativa delle task force nazionali e dei caschi blu della cultura, su cui l’Italia è già in prima linea”. >>> Ascolta
Al primo punto della dichiarazione c’è proprio l’affermazione del valore della cultura che “contribuisce a preservare l’identità e la memoria dei popoli, e favorisce il dialogo e lo scambio interculturale” e che il patrimonio culturale è anche “uno strumento importante per la crescita e lo sviluppo sostenibile della società, anche in termini di prosperità economica”.
“Già fatto che dialoghino fra di loro i ministri della cultura del G7, che in ciascun paese conducono politiche autonome, è un fatto importantissimo e molto innovativo” ha detto la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni a proposito dei principi della Dichiarazione di Firenze. “E lo è – ha aggiunto – anche affermare il ruolo della cultura come motore dello sviluppo, mentre spesso si parla solo di tagli alla cultura”.
A prendere la parola dal palco del salone dei 500 oggi anche Alessandro Delpriori, sindaco di Matelica, comune del maceratese colpito duramente dai terremoti del 2015 in Umbria e Marche. “Non ci chiediamo soldi, ma di non dimenticarci”. >>> Ascolta
Il sindaco Dario Nardella, esprimendo l’augurio che il prossimo G7 della cultura possa svolgersi già l’anno prossimo in Canada, ha auspicato che “il G7 segni un cambio di passo nel modo che beni culturali occupano nelle agende internazionali e “che i valori scritti nella carta siglata ieri diventino pratica quotidiana”.