FIRENZE – Lavoro, migranti, guerre, donne, scuola e don Milani, legalità, metalmeccanica, attualità politica e sindacale: questi i temi al centro della festa nazionale della Fiom Cgil che si svolgerà a Firenze dal 15 al 18 giugno, al circolo Rondinella del Torrino.
Il sindacato dei metalmeccanici ha scelto Firenze “per quello che la città rappresenta per la nostra storia – ha detto Enzo Masini, responsabile organizzativo del sindacato – e per l’importanza della realtà della Fiom fiorentina, sarà un grande momento di confronto”. “Abbiamo voluto calare la festa all’interno di un quartiere popolare e storico – ha affermato Daniele Calosi, segretario generale della Fiom di Firenze – senza dimenticare le sue origini operaie in quanto lì ha avuto sede la Pignone. Un quartiere anche protagonista della movida cittadina, l’obiettivo è infatti il dialogo e incrociare i cittadini col dibattito politico-sindacale”.
Fra i partecipanti alle iniziative, oltre al segretario generale Maurizio Landini, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il fondatore di Emergency Gino Strada, la ministra Valeria Fedeli, il vicepresidente di Libertà e giustizia Tomaso Montanari, il fondatore di Libera don Luigi Ciotti, il direttore di Federmeccanica Stefano Franchi, il segretario della Fiom Toscana Massimo Braccini, la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, i parlamentari Giorgio Airaudo e Massimo Mucchetti. Nutrito anche il programma degli spettacoli: dal jazz a Lorenzo Baglioni, da Med Free Orchestra a La Nuova Pippolese. Ogni sera previsti spazio food, stand delle associazioni e birreria.
“La festa della Fiom Cgil, che siamo felici di avere a Firenze – ha aggiunto Paola Galgani, segretaria generale della Camera del Lavoro di Firenze – è una bella occasione anche per parlare di democrazia e lavoro, e ce n’è tanto bisogno: la Cgil il 17 giugno sarà in piazza a Roma per protestare contro il ripristino surrettizio, da parte del Governo, dei voucher che erano stati cancellati dallo stesso esecutivo dopo la spinta del referendum Cgil. Un atto intollerabile”.