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Bomba Capodanno. Scarcerato un altro indagato. CPA: “Solidarietà ai compagni fermati”

today07/08/2017

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(Foto ANSA)

FIRENZE – Non è stato convalidato il fermo di Roberto Cropo, 30 anni, uno degli otto anarchici arrestati giovedì scorso nel corso delle indagini sulla bomba che esplose lo scorso Capodanno davanti alla libreria Il Bargello in via Lorenzo il Magnifico, vicina a Casa Pound, ferendo l’artificiere Mario Vece. Questo quanto si apprende nel capoluogo toscano in merito all’udienza di convalida svoltasi ieri davanti al gip di Roma, città dove il trentenne era stato bloccato.

Sabato invece il Gip di Firenze aveva convalidato uno solo dei sei fermi eseguiti nel capoluogo toscano, quello di Salvatore Vespertino: il suo Dna era stato trovato sullo scotch con cui era stata confezionata la bomba. Gli altri cinque fermati, tre dei quali indagati per il lancio di molotov avvenuto il 21 aprile 2016 contro la caserma dei carabinieri a Rovezzano, sono stati rilasciati dal Gip che non ha rilevato l’esistenza nei loro confronti di gravi indizi. A Lecce invece sabato il giudice aveva convalidato il fermo di un altro indagato, bloccato nel Salento.

Questo sabato sono arrivati i primi messaggi di solidarietà anche dalle realtà vicine al movimento anarchico fiorentino: “Non ci interessa sapere se gli otto compagn@ in questione c’entrino o meno con i fatti imputati – ha scritto in una nota su fb il Centro popolare autogestito (Cpa) di Firenze sud – Ci interessa invece esprimere la nostra solidarietà concreta a chi è stato portato in carcere, ai loro compagni, già duramente colpiti in questi mesi da misure repressive severe quanto folli (come i Daspo di quartiere al Galluzzo).” “Questi fatti riguardano tutti – continua il CPA – Non si tratta di condividere o meno un metodo di lotta, ma di comprendere quanto gli spazi di agibilità e lotta vengano chiusi da una parte, mentre a destra lo Stato lascia una prateria alla propaganda e alla pratica fascista. Solidarizzare oggi con questi compagni significa anche comprendere e contrastare questo dispositivo, oltre che repressivo anche politico e culturale.”

Scritto da: Redazione Novaradio


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