Cultura

Statua crollata, Bonami: “La base è stata costruita male” – ASCOLTA

today10/10/2017

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FIRENZE – “È chiaro che la base è stata costruita male, si vede ad occhio nudo” questa l’opinione di  Francesco Bonami, curatore dell’esposizione di Urs Fischer in piazza della Signoria, sulle cause del crollo giovedì scorso di una delle sculture in cera firmate dall’artista svizzero.

“E’ chiaramente un errore di progettazione, e visto che nessuno si è fatto male – aggiunge Bonami, ospite ai nostri microfoni– non capisco perché chi ha sbagliato non voglia assumersi le proprie responsabilità”. Il dito è puntato verso le Cave Michelangelo di Carrara, che avrebbero, su commissione di Fabrizio Moretti, patron della Biennale di Antiquariato, con il tramite di Muse, costruito il basamento di pietra serena che giovedì sera ha ceduto sotto il peso della statua in cera ‘Fabrizio’. Sempre secondo Bonami infatti “Fischer aveva dato delle indicazioni molto chiare su come fare i basamenti, che non sono state seguite”. <<Ascolta l’intervista>>

Dalle Cave è arrivata ieri una lettera a sindaco e cittadinanza, dove i costruttori si dichiarano “dispiaciuti per l’avvenuto”, ma “certi di aver ben realizzato il basamento”.  E aggiungono: “Non siamo ancora stati in grado di capire come questo sia potuto accadere. Proseguiremo le ricerche per approfondire cause che al momento sembrano inspiegabili perché materiali, dimensioni e incollaggi rispondono in pieno alla possibilità di resistere al carico previsto”. Una lettera che sembra una vera e propria ammissione di colpa, soprattutto quando si dichiara che “per prevenire ogni dubbio applicheremo una diversa metodologia di appoggio” per il basamento sostitutivo della seconda scultura in cera ‘Francesco’, che dovrebbe tornare dopo alcune verifiche sull’arengario. E’ s apventa anche il possibile ritorno di ‘Fabrizio’.

Continua anche il rimpallo di responsabilità tra gli organizzatori: mentre Bonami dà la colpa alla progettazione, di cui si sono occupate le Cave, Moretti insiste di non aver avuto niente a che fare con la ditta carrarina (“io li ho solo pagati, li ha scelti il Muse”) mentre Muse, che ufficialmente non rilascia dichiarazioni, ufficiosamente afferma che a scegliere la ditta tramite richiesta di preventivo è stato proprio il patron della Biennale.

Scritto da: Redazione Novaradio


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