FIRENZE – Sedute di ogni dimensione e forma, comprese alcune molto curiose come una bocca rossa (e non a caso il progetto si chiama ‘Bacio’); vasi e fioriere ricchi di fiori e alberi; soluzioni con luci e colori.
Sono una cinquantina i progetti realizzabili arrivati al Comune di Firenze per la ‘Chiamata alle Arti’, l’avviso pubblico lanciato due mesi fa per trasformare in arredo urbani, utili e di qualità, le barriere anti-sfondamento in città, posizionate dopo i recenti attacchi terroristici in Spagna, d’intesa con il Comitato per l’ordine e la sicurezza coordinato dalla prefettura.
La soluzione scelta a Torino
Molti dei proponenti sono architetti, singoli o associati, ma ci sono anche ingegneri, agronomi, garden e interior designer, studenti. Tra questi ultimi anche una giovanissima studentessa di un liceo fiorentino.
Fu il sindaco Dario Nardella, condividendo l’idea lanciata dall’architetto Stefano Boeri, a lanciare una consultazione di idee dal titolo #florencecalling. L’obiettivo era di avere protezioni di difesa passiva in grado di non compromettere con un’invasione di barriere in cemento.
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