FIRENZE – Nessun commento da parte della famiglia di Duccio Dini – il 29enne travolto e ucciso il 10 giugno 2018 da un’auto coinvolta in un inseguimento a tutta velocità per le strade dell’Isolotto scaturito da una faida tra due famiglie del campo rom del Poderaccio – sulla decisione con cui il gup di Firenze ha rinviato a processo tutte e 7 le persone indagate per aver preso generato la carambola in cui ha perso la vita il giovane.
Tra i rinviati a giudizio, uno è in carcere gli altri si trovano ai domiciliari. La prima udienza è stata fissata per il 4 luglio prossimo nell’aula bunker di Firenze. Tra le parti civili, c’è l’associazione Amici di Duccio Dini Onlus, il Comune di Firenze e i familiari del 29enne.
A parlare ieri è stato il sindaco di Firenze, Dario Nardella: “Questa decisione ci consentirà di stare accanto alla famiglia durante tutto il processo e di far valere le ragioni del Comune sul danno subito dalla città di Firenze e dall’intera comunità fiorentina, causato da un atto di violenza bruta e gratuita per il quale mi auguro si arrivi a pene esemplari”.
