FIRENZE – Test sierologici rapidi a chi appartiene alle categorie con maggior rischio espositivo, anche in ragione della tutela della salute pubblica. O, su richiesta del medico o pediatra di famiglia, ai singoli individui che manifestino sintomi di infezione da Covid. Al di fuori delle regole fissate dalla Regione, invece, i test sierologici fatti dai privati non avranno alcun valore, ed anzi ogni iniziativa privata sarà segnalata e perseguita.
E’ il contenuto della nuova ordinanza firmata ieri del presidente Enrico Rossi, che ha illustrato il contenuto ieri in un messaggio video trasmesso su Facebook. Il governatore finterviene quindi a fare chiarezza e mettere ordine in una materia controversa, in linea con quanto già anticipato ai microfoni di Novaradio l’assessore regioanale alla salute Stefania Saccardi (vedi).
“Faremo il test sierologico – ha detto Rossi in un videomessaggio su Facebook – secondo un ordine di priorità: prima di tutto abbiamo pensato agli operatori sanitari, e poi a quelli delle Rsa, Rsd, strutture socio-sanitarie e di accoglienza; al volontariato, le farmacie, le forze dell’ordine, il personale penitenziario. Anche ai singoli cittadini, se il medico o pediatra di famiglia lo riterrà necessario”.
In particolare Rossi è tornato sull’importanza della decisione della Regione di avviare un test a tappeto su tutti gli ospiti e i lavoratori delle Rsa, dove sono stati rilevati moltreplici casi.
Riguardo ai test che in questi giorni molti soggetti privati hanno iniziato a proporre sul mercato, la Regione, ha spiegato Rossi, è disposta a convenzionarsi con loro per svolgere la campagna di screening, ma se le aziende private procederanno a fare i test in autonomia, la Regione è pronta a presentare denuncia alla Protezione civile nazionale, chiedendo la requisizione dei kit per i test sierologici. In questo senso Rossi è stato chiaro: “Se il test viene effettuato al di fuori della sanità pubblica, dove viene fatto gratuitamente, per noi non ha nessun valore”.
Nello stesso video Rossi ha anche annunciato di aver siglato con le organizzazioni sindacali del comparto sanitario un accordo per attribuire un premio nella busta paga di tutti gli operatori del servizio sanitario regionale (circa 45 euro al giorno) che sono impegnati in prima linea nelle aree Covid degli ospdedali della Toscana.