FIRENZE – Undici mesi di programmazione, da fine agosto 2020 a fine luglio 2021, per portare in scena, dopo il lungo silenzio per l’emergenza sanitaria, oltre 160 giornate di spettacolo con maestri come Zubin Mehta, direttore onorario a vita del Maggio e l’ex direttore musicale Riccardo Muti. È il cartellone presentato ieri dal Teatro del Maggio musicale fiorentino per la stagione 2020/2021 e per l’83/a edizione del Festival in programma dal 24 aprile 2021 al 30 luglio.
L’attività artistica del teatro lirico fiorentino riparte il 30 e 31 agosto con un omaggio alle vittime della pandemia con due esecuzioni della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi in piazza della Signoria a Firenze dirette da Zubin Mehta. Nel complesso, gli undici mesi di programmazione propongono 16 titoli d’opera, di cui 12 nuovi allestimenti, più di 40 concerti sinfonici, cinque opere per ragazzi, numerosi recital concertistici e di canto, un balletto e le tournée in Italia e all’estero.
A salire sul podio, tra gli altri, ci sono anche Marco Armiliato, Christoph Eschenbach, Adam Fischer e Daniele Gatti, tra le voci Carmela Remigio, Krassimira Stoyanova, Sonja Yoncheva e Francesco Meli, tra i recital quelli di Michael Barenboim, Maurizio Pollini e Frank Peter Zimmermann. Mehta sarà presente per 32 serate, dirigendo Otello, Così fan tutte, La forza del destino, le sinfonie di Beethoven, il ciclo Schubert e un ciclo Brahms e per i suoi 50 anni di carriera faremo un concerto nel Salone dei Cinquecento”. Riccardo Muti invece dirigerà per il festival 2021 la Filarmonica di Vienna e il Don Giovanni di Mozart per festeggiare i suoi 80 anni, con la regia della figlia Chiara.
La stagione lirica si apre il 7 settembre con Rinaldo di Haendel diretto da Federico Maria Sardelli, regia di Pier Luigi Pizzi. In cartellone poi La Rondine di Puccini con la regia di Denis Krief, sul podio Marco Armiliato, seguita da Nabucco di Verdi diretto da Paolo Carignani, regia di Leo Muscato, Il Barbiere di Siviglia di Rossini con la regia di Damiano Michieletto, direttore Michele Gamba; Madama Butterfly affidata a Chiara Muti, sul podio Francesco Ivan Ciampa.
Tra i grandi nomi in stagione anche il tenore Placido Domingo, per il Nabucco di Verdi e il grandissimo direttore James Levine, che sarà per la prima volta in Italia a dirigere un’orchestra Italiana a gennaio 2021 con La damnation de Faust di Hector Berlioz. Entrambe le presenze, di indubbio valore artistico, sono state negli ultimi anni al centro di scandali relativi ad abusi sessuali: Domingo, 79 anni, leggenda del mondo della lirica, dopo un’indagine condotta dal sindacato statunitense degli artisti d’opera (American Guild of Musical Artists) per molestie sessuali e abuso di potere su molte donne, a febbraio 2020 ha ammesso il suo coinvolgimento scusandosi; Levine, 76 anni, considerato uno dei più grandi direttori d’orchestra americani dai tempi di Bernstein, nel 2018 è stato bandito dal Metropolitan di New York in seguito ad un inchiesta che lo accusava di “abusi sessuali e molestie ripetute per anni nei confronti di giovani artisti di sesso maschile”.
“A noi interessa l’aspetto musicale, artistico, ad altri spetta il compito di fare le valutazioni sul resto”, spiega ai nostri microfoni il Coordinatore Artistico del Maggio Musicale Fiorentino, Pierangelo Conte, che a Novaradio conferma pure le parole e le intenzioni del sovrintendente Pereira sulla riapertura del corpo di ballo del Teatro. “La fondazione ha i conti in ordine e questo ci permette di guardare al futuro con occhi diversi, per questo il sovrintendente vuole lanciare un progetto sul balletto, che sicuramente avrà una logica di programmazione più concreta quando sarà completato l’auditorium del teatro”, spiega Conte, aggiungendo che “il balletto su musica da camera in programma a dicembre al Teatro Goldoni è una prima tappa di avvicinamento a quell’obiettivo”.
>> Ascolta l’intervista completa a Pierangelo Conte, ospite per Novaradio News <<
