La Villa dell’Ambrogiana sarà una delle sedi centrali degli “Uffizi diffusi” – ASCOLTA

FIRENZE – La villa Ambrogiana di Montelupo fiorentino (Firenze) sarà, insieme alla villa medicea di Careggi, una delle sedi centrali del progetto degli Uffizi diffusi, che punta ad allestire in diversi luoghi della Toscana le opere contenute nei magazzini del museo. Lo ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani durante un sopralluogo con il direttore degli Uffizi Eike Schmidt alla villa medicea che per decenni ha ospitato un Opg. Presenti i sindaci dell’Empolese Valdelsa, il vicedirettore del Demanio Alessio Casci, l’architetto Gabriele Nannetti della Sovrintendenza e il sindaco di Montelupo Paolo Masetti.

“La villa Ambrogiana – ha detto Giani – è restituita, dopo aver svolto una funzione delicata di aver ospitato i malati di mente, alla sua vocazione perché questa villa è vocata all’espressione della bellezza. Questo progetto rappresenta una delle indicazioni più classica degli Uffizi Diffusi e l’incontro di oggi è una tappa molto importante verso il protocollo d’intesa per cui Eike Schmidt passerà alla storia”. Ascolta >>

 

Per il progetto dell’Ambrogiana che sarà “una delle sedi centrali degli Uffizi diffusi” i tempi non sono affatto certi e neanche prevedibili. “Ad oggi”, ha detto Giani “il progetto più concreto è quello della Villa di Careggi: abbiamo i soldi, lo stiamo ricalibrando anche come impiantistica secondo quanto dicono i tecnici degli Uffizi. Per fine 2022 saranno pronte la Limonaia e il giardino aperto, la struttura sarà aperta per fine 2024″. Ascolta >>

 

Per il direttore Schmidt, “è irresponsabile avere migliaia di opere d’arte nei depositi che nessuno può mai vedere, mentre qui ci sono i luoghi, anche originali come l’Ambrogiana, dove centinaia di opere che abbiamo nei depositi erano allestite. È quindi il posto giusto dove riportare quello che era di questo territorio, e che tornerà presto a casa. Il nostro lavoro ora è di assicurare la grande rinascita della villa Ambrogiana e della villa di Careggi: questo è l’inizio, poi parteciperà tutto il territorio toscano”. Ancora non è certo quali opere saranno destinate all’Ex Opg “sicuramente – ha detto Schmidt – quelle che possano raccontare la storia del luogo, collegate, nel caso concreto, con Ferdinando I e Cosimo III de’Medici”.Ascolta >>