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Gkn, gli operai alzano il tiro: “Sciopero generale”. E alla politica: “Finito il tempo delle scuse” – ASCOLTA

today21/09/2021

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FIRENZE – “La sentenza del Tribunale del lavoro è una vittoria frutto della mobilitazione, ma è solo un primo passo. Perciò la mobilitazione continuerà, ora è il momento di allargare la protesta fino allo sciopero generale, perché la vertenza Gkn riguarda non solo noi, ma tantissime realtà. E non ci fermeremo finché il governo non interverrà con delle norme efficaci”. Parole di Dario Salvetti del Cillettivo di fabbrica della Gk, parlando a Novaradio all’indomani della decisione con cui il giudice ha azzerato la procedura di licenziamento collettivo per i 422 dipendenti della Gkn di Campi Bisenzio partita con le mail del 9 luglio scorso. Gli operai si godono il momento, ben consapevoli che una tratta solo di un risultato parziale, ma anche che la lotta ha pagato: “La sentenza è frutto delle battaglie  che negli anni passati e degli accordi aziendali con cui negli anni passati abbiamo inserito l’obbligo di coinvolgimento delle rappresentanze sindacali. Non è che un primo passo, mai da il tempo per estendere la mobilitazione verso lo sciopero generale.”.

E’ infatti questa l’unica strada, secondo Salvetti, per ottenere risultati: solo così può salire la pressione del mondo del lavoro e dell’opinione pubblica su un governo che finora è stato incapace di intervenire in modo concreto su questa e altre crisi che trovano la radice in delocalizzazioni selvagge: “Ora la palla passa a loro” aggiunge Salvetti, conscio di quanto sia difficile poter portare a casa la tanto sospirata norma anti-delocalizzazioni: “Basterebbe la volontà politica, anche una norma di tre righe che per decreto blocca le procedure di licenziamento collettive per quelle aziende che sono state condannate per comportamento antisindacale, anzi anche solo per quelle pluricondannate, visto che Gkn è stata condannata ex articolo 28 per ben tre volte negli ultimi anni” – dice Salvetti, e lancia un avvertimento ai partiti, in particolari quelli dell’asse rosso-verde: “La Lega fa gli interessi suoi, di Confindustria e forse dei fondi internazionali, ma gli altri non usino la Lega come scusa per non fare nulla. Ora il tempo delle scuse è finito”

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    Gkn, gli operai alzano il tiro: “Sciopero generale”. E alla politica: “Finito il tempo delle scuse” – ASCOLTA Redazione Novaradio

Intanto c’è la sentenza del Tribunale, e i suoi effetti già si vedono. Gkn ha comunicato l’annullamento della procedura, pur ribadendo che farà ricorso avverso la sentenza e non si tratta di un ripensamento rispetto alla chiusura dello stabilimento campigiano. Il titolo ha subito un contraccolpo negativo in borsa. Oggi l’azienda ha riconvocato i sindcati, in forma privata in un albergo di Firenze. Invito rispedito al mittente dalle rappresentanze dei lavoratori, che hanno così reso pan per focaccia la scelta dell’azienda di disertare i tavoli convocati in Prefettura a Firenze: “Siamo disponibili al confronto, ma in sede istituzionale”, fa sapere la Fiom-Cgil di Firenze, “e chiediamo che sia il ministero dello Sviluppo economico a convocare gli incontri”.

Sulla vicenda si fa sentire anche il segretario generale Cgil, Maurizio Landini, oggi a Seravezza (LU): “La sentenza – ha detto – ha ripristinato delle condizioni di partenza, ma adesso c’è bisogno di un intervento anche del Governo, oltre che del territorio, perché bisogna evitare che l’azienda ribadisca semplicemente che la sua strada è quella di chiudere, di andarsene”. “Bisogna dare una prospettiva non solo a quei lavoratori, ma va difeso anche il territorio – ha aggiunto – Vanno anche fatti quei provvedimenti legislativi che possono favorire questo processo, e allo stesso tempo non va escluso il confronto con tutti quei soggetti che potrebbero essere anche interessati a dare una continuità produttiva a quella azienda, perché questo credo che sia il tema di fondo. Noi ci auguriamo che nei prossimi giorni, nelle prossime ore, il governo in prima persona svolga fino in fondo la propria funzione”.

 

 

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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