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Un giorno a Marradi con le lavoratrici della “Fabbrica di Marroni”

today24/01/2022

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“L’Ortofrutticola del Mugello è il polmone di Marradi”. Nessun altro paragone lo può spiegare meglio. A dircelo è Sonia, da 35 anni dipendente della “Fabbrica dei marroni” di Marradi, in presidio permanente ormai dal 30 dicembre scorso davanti ai cancelli di quello stabilimento che ogni anno garantisce un’occupazione a circa 90 lavoratrici (in larga maggioranza sono donne) del piccolo paese dell’Alto Mugello. La proprietaria Italcanditi, attiva dal 1963 nella produzione di ingredienti a base di frutta destinati all’industria alimentare, ha deciso di chiudere lo stabilimento di Marradi a pochi giorni da Capodanno. Nel mese di agosto 2020 l’azienda – partecipata dal fondo Investindustrial di Andrea Bonomi – aveva acquisito l’Ortofrutticola del Mugello, un anno dopo la decisione di chiudere lo stabilimento e spostare la produzione a Pedrengo, in provincia di Bergamo. Da lì l’apertura del tavolo di crisi con le istituzioni in prima linea per scongiurare la chiusura della fabbrica e l’inizio del presidio permanente che va avanti ormai da oltre tre settimane.

Secondo i freddi calcoli di un fondo finanziario, lo stabilimento marradese risultava “antieconomico” ma come si può pensare di definire così “un polmone”? A Marradi sanno bene che è necessario per sopravvivere e la comunità marradese lo ha capito fin da subito che fosse importante mobilitarsi per salvare il respiro di un’intera comunità. Associazioni, commercianti, sindacati, partiti politici e singoli cittadini hanno portato ogni giorno non solo la propria solidarietà ai lavoratori, ma anche l’aiuto concreto con raccolte fondi e presenza umana costante per garantire un presidio permanente, giorno e notte, anche contro il ghiaccio e la neve che non ha risparmiato l’Alto Mugello nemmeno in questo gennaio. “E’ dura, la notte è freddo, ma siamo toste e andiamo avanti perchè questo è l’unico modo” ci dice sempre Sonia, dopo averci raccontato parte della sua storia all’Ortofrutticola. Una storia lunga 35 anni che rischia di vedere la fine, in un modo inatteso e quasi inconcepibile per chi sa di lavorare in un’azienda con i conti a posto ed in salute, ma non secondo una logica finanziaria che ormai volta le spalle anche alle più basilari regole di umanità, ancor prima che ai diritti dei lavoratori.

E’ sabato mattina, sono decine le persone che anche oggi vengono a far visita al presidio. C’è il coro degli Alpini del Mugello arrivato in treno da Borgo San Lorenzo, una delegazione delle sezioni Anpi del Mugello e della Valdisieve che nella fedeltà al motto “Insorgiamo” lanciato nell’altra grande battaglia per il lavoro degli ultimi mesi, quella della GKN, non vogliono mancare nemmeno a fianco dei lavoratori di Marradi. Il giorno prima si è svolto il tavolo di crisi in regione, al quale la proprietà ha presentato un piano industriale che da un lato esclude la chiusura della fabbrica ma lascia ancora molti dubbi per il futuro. Il Sindaco di Marradi Tommaso Triberti, fin dal primo giorno a fianco dei lavoratori in presidio, ci spiega quanto la proposta attuale di Italcanditi non possa essere abbastanza per essere salutata come un passo in avanti rassicurante: “Abbiamo proposto di mantenere intanto per il 2022 la produzione di Marron Glacè a Marradi, in modo da avere più tempo per organizzare una riconversione che garantisca anche in futuro, con la lavorazione del fresco e di altri prodotti, l’occupazione per tutti i lavoratori e le lavoratrici stagionali e non” spiega il primo cittadino. In sintesi, l’ottimismo sbandierato da Regione Toscana e Città Metropolitana di Firenze alla chiusura del tavolo di crisi, sulla proposta di piano industriale della proprietà, qua fuori dai cancelli della “Fabbrica dei Marroni” non si percepisce in realtà. “Ci attendiamo nuovi veri passi in avanti nei prossimi incontri – spiegano le lavoratrici – a partire da Venerdì prossimo 28 Gennaio quando in Regione è stato convocato un nuovo tavolo per discutere della proposta avanzata dai Sindacati e dal Comune. Per ora l’unica vera buona notizia è che la fabbrica non chiude ma non può bastare”.

Il Presidio così andrà avanti ancora, si continua a fare i turni per le notti e si aggiorna il calendario delle visite che si susseguiranno anche nei prossimi giorni. “Non avevo idea di cosa volesse dire fare un Presidio – ci dice Sonia prima di salutarci – ma stare qui insieme, tutti insieme, è una cosa bellissima”. E allora mentre percorriamo i tornanti del Passo della Colla che ci riportano dall’altra parte del Mugello, non può non venire in mente Enrico Berlinguer e quel “Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno” che nelle lotte per il lavoro di oggi appare quanto mai, sempre più azzeccato.

ASCOLTA LE VOCI DAL PRESIDIO

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    Un giorno a Marradi con le lavoratrici della “Fabbrica di Marroni” Redazione Novaradio

SONIA ALPI, LAVORATRICE ORTOFRUTTICOLA DEL MUGELLO

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    Un giorno a Marradi con le lavoratrici della “Fabbrica di Marroni” Redazione Novaradio

TOMMASO TRIBERTI (SINDACO DI MARRADI)

Scritto da: Redazione Novaradio


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