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Marronificio, il nuovo piano industriale non convince: sabato lavoratori in corteo di protesta

today02/02/2022

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MARRADI –  Italcanditi e il gruppo De Feo hanno presentato ieri il piano industriale per lo stabilimento di Marradi (Firenze) di Ortofrutticola del Mugello: prevede un accordo commerciale su base quinquennale, rinnovabile per ulteriori cinque anni, che prevede la cessione del ramo d’azienda di Marradi da parte di Italcanditi al gruppo De Feo. E’ previsto l’impiego di tutti i dipendenti a tempo indeterminato presso lo stabilimento di Marradi.

Tre le produzioni previste: cottura e canditura di marroni ai fini della produzione di marroni allo sciroppo in latte da 6kg, da vendere a laboratori e pasticcerie per la realizzazione di marron glacé artigianali di alta gamma, con Italcanditi che si impegnerà con un accordo quinquennale di fornitura per un quantitativo minimo di marroni superiore a quello storico; confezionamento in retinato di castagne e marroni freschi; produzione di marroncini pelati cotti e confezionati in buste. Secondo Italcanditi e il gruppo De Feo, per poter garantire i medesimi livelli occupazionali delle lavoratrici stagionali e di approvvigionamento di marroni di Marradi “le lavorazioni dovranno partire entro l’inizio di marzo, e quindi l’approvazione del piano industriale non può subire ulteriori dilazioni temporali che ne causerebbero il suo annullamento”.

Da parte dei lavoratori e sindacati rimangono però tutti i dubbi già espressi venerdì scorso al tavolo in Regione, e anzi se ne aggiungono altri, tanto che  Flai Cgil Firenze e Fai Cisl Firenze-Prato in tutta risposta annunciano per sabato prossimo 5 febbraio una manifestazione con corteo a Marradi “a sostegno della vertenza dell’Ortofrutticola”. “Il piano industriale è sostanzialmente quello già indicato al tavolo istituzionale con qualche numero di riferimento rispetto al progetto” sottolineano, aggiungendo: “Mancano totalmente le analisi di mercato sul Marrone Candito, prima tra le tre linee di nuova produzione, mentre i dati di mercato delle altre due linee sono dati provenienti dall’esperienza dei due imprenditori e non da studi economici di settore”.

Lascia perplessi anche il cambiamento della strategia occupazionale: “In due giorni, da licenziare tutti i tempi indeterminati, si passa alla piena occupazione, incrementando il costo del personale (full time equivalent) del 42%, senza che siano variati i volumi di vendita e le tipologie di prodotto. Ci hanno spiegato che questo aumento andrà a ridurre il guadagno dei due imprenditori: cosa che lascia estremamente perplessi”. Altra questione, osservano, “gli stagionali, che prima sarebbero stati occupati, a detta dei precedenti piani, per quattro mesi medi, ora sarebbero occupati per quattro mesi”. Flai Cgil e Fai Cisl si dicono “non disponibili a fare alcun atto di fede nei confronti di due soggetti di cui uno ha venduto la fabbrica appena 18 mesi fa, l’altro la voleva chiudere a fine 2021, e oggi la rivende al soggetto precedente. Il presidio permanente quindi va avanti, e sabato 5 febbraio si terrà a Marradi una manifestazione con corteo”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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