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Stragi mafiose del ’93, perquisita una donna

today03/03/2022

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FIRENZE – Si chiama Rosa Belotti, ha 57 anni ed è residente ad Albano Sant’Alessandro, poco fuori Bergamo, la donna indagata dalla Procura di Firenze perché sospettata di essere stata alla guida della Fiat Uno imbottita di tritolo che venne fatta saltare in aria la notte tra il 27 e il 28 luglio del 1993 in via Palestro a Milano, causando cinque vittime. La donna verrà interrogata nei prossimi giorni.

I carabinieri del Ros hanno perquisito la sua abitazione su delega dei pm fiorentini Luca Tescaroli e Luca Turco, arrivati alla Belotti attraverso una foto del 1993, trovata nel corso di una perquisizione, e a un identikit fornito da un testimone oculare. La donna è la moglie di Rocco Di Lorenzo, 65 anni, pregiudicato e condannato per una serie di estorsioni a 11 anni di carcere (confermati in appello) e ora in carcere. I due sono coppia fissa fin dal 1992, quando entrambi vennero arrestati con altre otto persone per traffico di cocaina. La Belotti venne scarcerata all’inizio del 1993. Aveva poi gestito un negozio di frutta e verdura e uno di abbigliamento, entrambi poi chiusi.

Secondo quanto emerso, due testimoni oculari dell’attentato di via Palestro riferirono all’epoca di aver notato una donna di circa trent’anni guidare l’auto imbottita di esplosivo fino a via Palestro. All’epoca si parlò di misteriosa ‘biondina’. Alcuni mesi dopo, nel settembre del 1993, durante una perquisizione effettuata in un villino ad Alcamo nell’ambito delle indagini sulle stragi – che portò al sequestro di numerose armi – fu trovata in un volume di enciclopedia la foto di una donna, molto simile all’identikit elaborato sulla base dei racconti dei testimoni di via Palestro. A distanza di 28 anni, le nuove tecnologie per la comparazione dei volti a disposizione degli investigatori avrebbero permesso di identificare la foto ritrovata ad Alcamo con una foto segnaletica della donna ora perquisita, risalente al 1992.

Scritto da: Redazione Novaradio


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