Congresso Pd, Rossi invita ad aspettare ma i renziani tirano diritto – ASCOLTA
ROMA – “Sono d’accordo con Bersani, dobbiamo evitare polemiche sterili, abbassare i toni e cercare se possibile di trovare una strada comune, tornando a parlare con la nostra gente”.
Ha alternato sferzate critiche all’operato dell’ex premier Renzi agli inviti ad una discussione su valori, il programma e l’organizzazione del partito, il governatore toscano e candidato segretario Enrico Rossi, ieri nel suo intervento alla direzione del Pd. >>> Ascolta Enrico Rossi
Epperò alla fine la sua richiesta ad aprire una fase congressuale che non abbia tempi serrati, per permettere un Congresso “ampio, aperto, per costruire una cosa più grande” si è infranto conto il voto della mozione dei renziani che ha fissato tempi stretti per l’assemblea che darà il via libera alla stagione del Congresso entro in prossimi mesi.
Nel suo discorso Rossi dapprima evidenziato come da ultimi anni, anche prima dell’esperienza renziana, nel Pd sia mancata “una visione di fondo del Paese, quali forze sociali rappresentare”, in particolare “giovani, dei precari, del ceto medio”.
Quindi ha esposto la sua “road map”: sostegno al governo Gentiloni fino a fine legislatura, porre fine alla “campagna elettorale che va avanti da maggio”, e aprire un’iter che arrivi al congresso dando la possibilità di “entrare in contatto concretamente con quel pezzo di popolo della sinistra disperso che non guarda più al Pd”. Se così non sarà, ha detto Rossi, il congresso “sarà una conta che non servirà a nessuno”.