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50/o Alluvione, attesi migliaia di “Angeli del fango” – ASCOLTA

today04/10/2016

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angeli-del-fango 2FIRENZE – Ad un mese dalla scadenza per le celebrazioni del 50 anniversario dell’alluvione del 1966, Firenze si prepara a ricordare quel disastro e rivolge l’invito a tornare a coloro che, 10 lustri orsono, decisero di accorrere da mezzo mondo per dare una mano a liberare piazze e strade dai detriti e cercare di salvare le opere d’arte danneggiate. Dieci anni fa a tornare furono oltre 2.700, quest’anno se ne attendono ancor di più.
Nell’occasione il sindaco Dario Nardella ha anche lanciato un appello ai fiorentini ad ospitarli, in caso ce ne sia bisogno, per una giornata consacrata, ha spiegato “non al ricordo di un giorno di lutto, ma un giorno di speranza e di rinascita della città”. >>> Ascolta
 

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    50/o Alluvione, attesi migliaia di “Angeli del fango” – ASCOLTA Redazione Novaradio


 
Il raduno nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio dei cosiddetti  “Angeli de Fango”,  il 4 novembre prossimo cui sono stati invitati anche il Capo dello stato Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Matteo Renzi,  sarà l’evento culmine di una serie di iniziative organizzata dal Comitatao “Toscana 2016” che prenderanno il via già nei giorni precedenti.
Sempre il 4 novembre, in serata, una fiaccolata attraverserà le strade di Firenze, per far rivivere la fiaccolata che si tenne il 4 novembre 1967, nel 1° annivesrario dell’alluvione.
Le iniziative partiranno però già il 2 e 3 novembre con la riunione dei sindaci delle città alluvionate di tutto il mondo, e proseguiranno fino al 6 novembre quando verrà celebrata la Giornata mondiale del volontariato. “Quello di Firenze fu il primo caso di mobilitazione globale per una città colpita da un disastro naturale, ha ricordato il Nardella – e segnò un punto di svolta non solo per il volontariato internazionale ma anche nel modo di difendere i beni culturali”.
Obiettivo dunque dell’anniversario non sarà solo la memoria, ma anche fare il punto su quanto è stato fatto per mettere in sicurezza l’Arno.  “La sicurezza totale che un tale disastro non potrà ripetersi non c’è – ha detto Erasmo D’Angelis, a capo della struttura di missione della Presidenza del Consiglio #Italiasicura  – e non potrà esserci mai al 100%”. Ma entro il 2018, ha aggiunto, con “la fine dei lavori di realizzazione dei 120 milioni di opere di messa in sicurezza nel territorio fiorentino”, in caso di un evento di portata analoga a quello del ’66, “i danni alla città sarebbero pochissimi”. In più, ha annunciato ancora D’Angelis, “è in fase di progettazione una ‘fase due’, per la messa in sicurezza del bacino della Val di Sieve, che pensiamo possa essere completata entro il 2020-21″. >>> Ascolta
 
 
Nel frattempo vanno avanti i lavori per il ripristino del Lungarno Torrigiani crollato nel maggio scorso. Il sindaco ha confermato la decisione di voler consolidare il lungarno con lo “spanciamento” attuale, sopra il quale sarà realizzata una nuova “terrazza sull’Arno”. Riguardo i tempi, non si pronuncia ma lancia una sfida:  “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco – dice il sindaco – continueremo a lavorare sui cantieri e il 4 novembre vedremo a che punto siamo”. >> Ascolta
 
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Scritto da: Redazione Novaradio


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