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Coronavirus, misure omogenee in arrivo dal governo per le aree senza focolai

today25/02/2020

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TOSCANA – Nuove misure in arrivo dalla prossime ore per fronteggiare dall’erta coronavirus: il Ministero della Salute, d’intesa con l’Istituto superiore di sanità, preannuncia una nuova ordinanza per “coordinare e rendere omogenei i comportamenti in tutte le aree che non hanno focolai.

E’ quanto emerge dopo la riunione in teleconferenza di coordinamento delle Regioni con il premier Conte e il commissario Borrelli: per la Toscana hanno partecipato il governatore Rossi e gli assessori alla salute Saccardi e alla protezione civile Fratoni.

Il testo dell’ordinanza è stato trasmessa dal ministro per gli Affari regionali alla Conferenza delle Regioni per confrontarsi sui dettagli e potrebbe essere adottata in giornata.

“Basta polemiche, è un emergenza che si può affrontare, uniamo gli sforzi e lavoriamo in squadra senza sosta” il mantra ripetuto dal premier Giuseppe Conte, in risposta agli attacchi arrivati dal governatore lombardo Fontana sulla gestione dell’emergenza. Ma l’ordinanza in arrivo è anche il modo per  il governo, si ricondurre ad una regia nazionale la gestione dell’emergenza e stoppare gli interventi messi in campo finora in modo autonomo dalle Regioni, anche in Toscana.

Tra le misure scattate ieri nella nostra regione ad esempio, l‘installazione di tende sanitarie per le operazioni di pre-triage, ossia un pre-filtraggio dei pazienti: una tenda del genere è attiva da ieri davanti all’ospedale di santa Maria Nuova e da oggi davanti all’ospedale di Prato.

In Val di Nievole, intanto, è stata convocata d’urgenza una riunione tra le per fare il punto e prendere eventuali provvedimenti dopo che un 49enne informatico di Pescia è risultato positivo: la conferenza dei sindaci della Val di Nievole per decidere a livello di comprensorio cosa fare è fissata alle 16.

E se le polemiche a livello nazionale non mancano, anche in Toscana non si lesinano critiche alla condotta della Regione, che con l’ordinanza di domenica scorsa ha individuato nei medici di famiglia il principale avamposto di filtraggio dei casi sospetti, invitando ai medici di base ad essere reperibili per 12 ore al giorno, tutti i giorni, dalle 8 alle 20.

Particolarmente critico è il  Sindacato Medici italiani (Smi) che critica il metodo della decisione presa senza coinvolgere i sindacati, ma soprattutto il merito: la reperibilità H12 secondo potrebbe interferire pesantemente con la normale attività clinica rivolta a tutta la platea dei  pazienti. Ma a fare infuriare i medici di base è soprattutto la reperibilità nei festivi: sarebbe giustificata solo in caso da uno stato di “maxiemergenza” ripetutamente escluso dagli organi istituzionali della Regione e per cui non esistono comunque i presupposti.

 

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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