Andrea Orlando e la segreteria Pd: “Voglio i voti del centrosinistra”
FIRENZE – “Penso che il Pd rischi di non sopravvivere ad una lotta nel fango, quindi ho ritenuto opportuno mettermi in gioco”, per “essere il punto di riferimento di un gruppo dirigente, non vorrei essere un uomo solo al comando”.
Si presenta come l’uomo del dialogo e dell’unità del centrosinistra, in contrapposizione alle tensioni tra Renzi e la sinistra che hanno portato alla nascita dei “Democratici e Progressisti” il ministro Andrea Orlando, che ieri ha parlato della sua candidatura alla segreteria del Pd di fronte ad un pubblico di circa 400 persone riunito all’Obihall. Tra i presenti, i parlamentari del Pd Elisa Simoni e Claudio Martini, la sottosegretaria all’ambiente Silvia Velo, il direttore dell’Unità Sergio Staino, il costituzionalista Stefano Passigli, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli e l’ex presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci.
“Oggi questo partito ha bisogno di un segretario che lo diriga e si occupi soltanto di questo, per molto tempo, tutti i giorni” ha detto Orlando, che sembra deciso a giocare la sua candidatura tutta all’insegna della ricucitura degli strappi interni ed esterni al partito. “Il dialogo con il Pd lo deve avere qualunque forza di centrosinistra, a prescindere chi sia il segretario del partito”ha detto Orlando, che però non risparmia le critiche ai fuoriusciti: “Chi se ne va a mio avviso, forse perché ho una cultura dell’altro secolo, ha sempre torto”. “Se vogliono dialogare – dice rivolto anora a Rossi, Bersani e Speranza – devono dialogare con tutto il Pd, non solo con Orlando”.
E’ proprio all’elettorato dei delusi della politica centrista e moderata dei dem a guida renziana che punta Orlando: “Voglio i voti del centrosinistra – ha dichiarato il ministro – perché non si chiama la gente a votare contro qualcuno, ma per qualcosa. Vorrei che chi mi vota condividesse il progetto che ho messo in campo”Tra