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“Dall’Ucraina probabile aumento di profughi. Integrazione difficile, il modello va ripensato” – ASCOLTA

today04/04/2022

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FIRENZE – Ad oggi in Toscana sono 7.452 i profughi arrivati dall’Ucraina, di cui oltre 3.300 minori: di questi, 809 sono ospitati nei Cas e 730 negli alberghi di prima accoglienza. A fare il punto è l’assessore alla è protezione Civile Monia Monni.

“Il flusso è costante, non ci sono particolari rallentamenti. Le preoccupazioni di un aumento sono concrete, perché ci sono tantissime persone ferme al confine con la Polonia, che rimangono lì nella speranza che la guerra abbia un esito rapido, sentimento che è diffuso anche nelle persone che arrivano” in Toscana “Molte famiglie raccontano di aver sminato l’orto prima di fuggire” dice l’assessora segno che la speranza è di ritornare a breve in patria. Il timore, invece è che “la realtà spazzi via questa speranza – aggiunge Monni – e che flussi più consistenti di quelli attuali si muoveranno dai confini con la Polonia”, mentre i numeri di riempimento ormai sono simili tra Cas e alberghi e vuol dire che il sistema già così è in difficoltà”

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    “Dall’Ucraina probabile aumento di profughi. Integrazione difficile, il modello va ripensato” – ASCOLTA Redazione Novaradio

Per dare risposte all’accoglienza, si attende la pubblicazione nei prossimi giorni dell’ordinanza del Capo della Protezione Civile, Cucrcio, per l’attivazione di nuovi strumenti: oltre ai Cas (potenziate di altri 13 mila unità) e agli alberghi di prima accoglienza, i contributi “all’autonoma sistemazione” nelle famiglie (300 euro al mese per gli adulti e 150 per i minori), e un bando nazionale da 16.000 posti che, con la regia delle Regioni, finanzierà con lo stesso sistema dei Cas il terzo Settore in un “patto di accoglienza” siglato con i Comuni.

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Riguardo l’ integrazione delle persone in fuga, avverte infine l’assessora “va fatto un ragionamento” sul modello da applicare, che è diverso dalle situazione affrontate finora. “L’integrazione vera non sarà banale perché questo tipo di arrivi è diverso da quello gestito finora: sono persone che non vogliono integrarsi ,astare qui solo lo stretto necessario prima di ritornare alle proprie abitazione. Un segnale evidente è che sono pochi i bambini che vengono inseriti nelle scuole, mentre la maggior parte fa la Dad”.

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Scritto da: Redazione Novaradio


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