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Epatite pediatrica, il bimbo ritenuito idoneo per un trapianto di fegato

today22/04/2022

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FIRENZE – Un caso di sospetta epatite acuta pediatrica di origine sconosciuta, una patologia molto aggressiva che colpisce i bambini sotto i dieci anni, e per la quale si sono verificati diversi casi in Europa, si sarebbe verificata nelle scorse ore a Prato. Il paziente ha circa quattro anni ed è stato portato in ospedale nel pomeriggio di giovedi’, ed e’ ora ricoverato all’ospedale Bambino Gesu’ di Roma ed è stato ritenuto “candidabile al trapianto di fegato” vista la gravità della forma acuta che lo ha colpito.

L’ospedale sta rieseguendo tutte le analisi, già realizzate nei ricoveri precedenti in Toscana, per cercare di comprendere la natura dell’infezione che rimane ancora sconosciuta. Il piccolo è ricoverato in rianimazione. Alcuni casi di epatiti acute di origine non conosciuta vengono ogni anno registrati nella misura di poche unità. La verifica ora è per capire quanto questi episodi siano ora frequenti e se possano essere riconducibili a quanto sta accadendo nel resto d’Europa.

“Il bambino è arrivato in ospedale con una crisi respiratoria e dolore all’addome: è stato ricoverato la sera di mercoledì ed è peggiorato in modo improvviso il giovedì mattina. Non aveva sintomi riconducibili all’epatite. È dalle analisi al fegato che che si è poi capito che poteva trattarsi di un caso sospetto di epatite acuta pediatrica”. Lo ha spiegato Pier Luigi Vasarri, il primario di pediatria dell’ospedale Santo Stefano di Prato che lo ha avuto in cura. Il piccolo, di origine straniera, ha tre anni e vive a Prato con la famiglia.

“Il caso che vede coinvolto un bambino toscano è stato prontamente valutato dall’ospedale di Prato che ha trasferito il bambino nei tempi congrui al Meyer, centro di riferimento regionale per l’epatologia, il quale ha preso subito in cura il bambino stabilizzandone le condizioni e prendendo contatto diretto con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, autorizzato al trapianto di fegato nei minori. Sono in corso tutti i necessari accertamenti e approfondimenti”. È quanto detto dall’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini. “Ringrazio l’ospedale di Prato, il Meyer e gli operatori che con grande competenza ed umanità stanno curando il bambino – aggiunge Bezzini – per l’epatologia il Meyer a livello europeo, con il prof. Indolfi, è riferimento anche per l’Oms. Questo caso dimostra come l’esistenza di una rete pediatrica regionale, coordinata dal Meyer, garantisca anche in casi gravi come questo il corretto percorso clinico, insieme all’efficacia e all’appropriatezza delle cure erogate”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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