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Il M5S in Toscana vuole il 30%: “Scardineremo il sistema Pd” – ASCOLTA

today01/02/2018

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FIRENZE – “Scardineremo il sistema del Pd che pensa la Toscana sia una cosa che gli appartiene, dove distribuire poltrone e per farlo il M5S schiererà competenze più belle della Regione aprendoci alla società civile”.

E’ una strategia tutta d’attacco quella che disegna Alfonso Bonafede, fedelissimo di Di Maio e candidato alla Camera a Firenze (uninominale e proporzionale) presentando i candidati nei collegio a Firenze e Provincia.

>>> Ascolta Alfonso Bonafede, candidato alla Camera pr il M5S

Tra i nomi dei candidati a Firenze e Provincia, figurano Girolamo Coffari, presidente del Movimento per l’infanzia (candidato per la Camera a Sesto Fiorentino), l’esperta di questioni mediorientali Chiara Ehm Yana (Camera a Prato) l’esperta in bandi per l’internazionalizzazione delle Pmi Chiara Montaguti,  oltre a quelli già circolati del sindacalista della PS Renato Scalia (per la Camera a Empoli), dell’ex procuratore capo Ubaldo Nannucci (collegio senatoriale di Prato), o il dirigente regionale Fabio Zita (collegio senatoriale di Sesto-Mugello), lo stesso che si oppose al sottoattraversamento tav (“Non chiamatemi il signore dei “no” alle grandi opere – dice – ho solo applicato la legge”)

Sulle polemiche per i candidati pentastellati con militanze passate nel Pd,  Forza Italia o Lega – come l’ex renziano Nicola Cecchi candidato contro Renzi a Firenze, oppure Leonardo Franci, candidato a Siena – Bonafede replica: “Non si trattino come appestati delle persone che hanno avuto esperienze politiche da cui si sono distaccati. Noi non abbiamo ministri Padoan o Madia, o gente che non sa nulla della Toscana. La sfida qui è difficile ma le persone ci mettono la faccia, senza paracadute”.

“Puntiamo al 40% nazionale, in Toscana ci danno un 28-30% che speriamo di confermare – dice ottimista Bonafede – in una regione con una tradizione di centrosinistra che rispettiamo, ma agli elettori basta ascoltare un minuto qualunque di un discorso di Matteo Renzi per capire che di centrosinistra non c’è nulla. E devono sapere che il 4 marzo non vince il M5s andrà al governo Silvio Berlusconi”.

Per il dopo-voto Bonafede smentisce che il M5s guardi all’ipotesi di un governo con Pd o cnetrodestra: “Se saremo primo partito non annacqueremo i nostri punti, ma chiederemo alle altre forze politiche se hanno altre proposte da aggiungere ai nostri 20 punti del programma”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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