Cultura

“Il paese che manca”. Il Teatro Povero alla 49° edizione

today17/07/2015

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07 - 2005 - Gomiccioli Foto 06MONTICCHIELLO (SI) – Dal 25 luglio al 15 agosto torna il Teatro Povero di Monticchiello con il 49° autodramma dal titolo “Il paese che manca”.
Come ogni anno in scena non meno di quaranta attori di ogni età guidati dalla regia di Andrea Cresti: una drammaturgia partecipata da un intero paese che si interroga su questioni cruciali per la comunità, in cui chi guarda può di riflesso riconoscersi e ritrovarsi.
Il tutto inserito nella cornice della Val d’Orcia dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Lo spettacolo del 2015 prende avvio da una riflessione sull’andarsene: un tempo, anche qui, per fuggire da condizioni difficili, spesso dalla povertà, da una storia comune di emarginazione sociale e culturale. In cerca di un riscatto. Oggi perché il paese offre poche possibilità e il tessuto sociale sembra sgretolarsi, lasciando tra le sue macerie confusi incubi di dismissioni e impotenza civile che inquietano e disorientano.
Così, in un piccolo paese di provincia, una comunità si ritrova incerta di fronte a una festa: quella dell’ultimo ventenne rimasto. Compleanno ma forse anche festa d’addio per un’ennesima partenza cui non sembrano darsi alternative.

Appuntamento imperdibile anche quello con la Taverna di Bronzone, lo “storico” ristorante gestito dal Teatro Povero e aperto prima, dopo e durante lo spettacolo: la migliore tradizione culinaria locale, con piatti a chilometro zero tra cui i famosi “pici”, la pasta fatta a mano più conosciuta della Val d’Orcia. La Taverna sarà aperta a pranzo e a cena dal 25 luglio al 16 agosto.

Il Teatro Povero di Monticchiello
È dal 1967 che ogni estate a Monticchiello si torna ‘in piazza’ per un’esperienza teatrale seguita da migliaia di spettatori. Giunto alla soglia dei cinquant’anni, che saranno festeggiati il prossimo anno, il Teatro Povero è oggi una realtà culturale e sociale attiva 360 giorni all’anno, che affianca alle attività culturali la gestione di servizi sociali, sostegno alla comunità, attività di inclusione, integrazione e formazione: un’esperienza basata in gran parte sul volontariato, che cerca caparbiamente di opporsi alle logiche di marginalizzazione dei piccoli centri.
Alle spalle di ogni spettacolo del Teatro Povero vi è un lungo percorso partecipativo: da gennaio iniziano le assemblee pubbliche, aperte a chiunque desideri collaborare oltreché ai membri della compagnia; si comincia così a raccogliere spunti e riflessioni fino ad arrivare ai temi ritenuti urgenti per l’anno in corso. Da qui parte la discussione collettiva che porta al soggetto e poi al copione. Un lungo percorso di creazione condivisa da cui prende vita l’autodramma: questa la definizione coniata da Giorgio Strehler per l’esperimento sociale e teatrale di Monticchiello. Momento di comunione con il pubblico, ogni spettacolo è il tentativo di questa piccola comunità di creare un senso condiviso delle trasformazioni in corso, delle nuove sfide, riavvolgendo ogni volta quel tenue filo rosso che riporta alle origini culturali, sociali e umane di quest’esperienza.

Info su www.teatropovero.it

Ascolta l’intervista ad Andrea Cresti ospite delle nostre frequenze per News Box.

Scritto da: Redazione Novaradio


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