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Inchiesta Keu, sequestrati 5 milioni al gestore degli impianti di riciclo inerti

today18/01/2022

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FIRENZE – Dia, carabinieri del Noe e forestali di Firenze, nell’ambito di un’attività congiunta e coordinata dalla procura del capoluogo toscano, hanno sequestrato beni per oltre 5 milioni di euro nei confronti di un imprenditore calabrese operante in Toscana nel settore dei rifiuti, già arrestato lo scorso aprile nell’operazione denominata ‘Keu’, rifiuto derivante dall’attività concia delle pelli che nonostante presentasse particolari criticità ambientali sarebbe stato riutilizzato per sottofondi stradali, terreni agricoli e opere pubbliche.

Si tratta di Francesco Lerose, titolare di due impianti di riciclo inerti, uno a Pontedera (Pisa) e uno a Bucine (Arezzo), già sequestrati nell’ambito dell’inchiesta penale e oggi oggetto di un nuovo sequestro ai fini della confisca. In particolare nell’impianto di Pontedera il Keu, ossia le ceneri inquinanti derivanti dal trattamenti dei rifiuti delle concerie, venivano miscelate abusivamente con altri inerti e poi classificate come materiale per l’edilizia.

I beni sono stati sequestrati in esecuzione di una misura di prevenzione patrimoniale disposta dal tribunale fiorentino su richiesta della procura: per l’accusa l’imprenditore avrebbe accumulato nel corso degli anni “un ingente patrimonio di origine delittuosa”. Oltre che per i due impianti, il sequestro oggi è scattato per alcune società riferibili a Lerose, rapporti finanziari e beni mobili e immobli intestati sia all’imprenditore che ai suoi familiari: vari terreni e abitazioni nelle province di Arezzo e Pisa, e nel Crotonese, oltre a conti correnti, società e auto.

Le indagini dei carabinieri di Noe, Nipaaf e sezione di polizia giudiziaria di Firenze sullo smaltimento del keu avevano anche consentito di acquisire riscontri, si spiega in una nota dell’Arma, circa “la vicinanza del proposto a famiglie ‘ndranghetiste crotonesi riconducibili alla cosca Grande Aracri di Cutro (Crotone). Tale circostanza peraltro è emersa in ulteriori recenti indagini coordinate dalla Dda fiorentina e condotte dalla sezione anticrimine del Ros di Firenze”. equivalente ai danni causati all’ambiente e ai terzi.

Scritto da: Redazione Novaradio


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