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Inchiesta ndrangheta, Giani sospende Ledo Gori dalle sue funzioni

today16/04/2021

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TOSCANA- “Non esprimo opinioni, o commenti su una vicenda seria e complessa, perché ho piena fiducia nella magistratura e nel lavoro delle forze dell’ordine, con la speranza che sia fatta chiarezza il prima possibile”. Così ieri in una nota Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a proposito dell’inchiesta su presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in Toscana che vede coinvolti tra gli indagati anche il capo gabinetto Ledo Gori con l’accusa di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Giani ha comunicato di aver disposto che le funzioni di Capo di Gabinetto, fino ad ora svolte da Gori, siano attribuite in via transitoria al Direttore Generale della Regione, Paolo Pantuliano.

Dopo24 ore di silenzio, parlano anche gli altri politici indagati. La sindaca di Santa Croce, Giulia Deidda, ha affidato a FB le sue prime dichiarazioni:  “Non è sospesa la mia attività di sindaca. Continuo a lavorare per Santa Croce sull’Arno”. Deidda è indagata per associazione a delinquere: “Mi sono messa pienamente a disposizione degli inquirenti. Attendo con tranquillità l’avanzamento delle indagini e nutro piena fiducia nell’operato della Magistratura. Spero che i tempi della giustizia siano veloci”.

Anche Andrea Pieroni consigliere regionale in carica ed ex presidente della provincia di Pisa, ha deciso di rompere il silenzio. Indagato per corruzione – secondo i pm avrebbe presentato un emendamento alla legge regionale che riduce i controlli sugli impianti di smaltimento rifiuti dietro il compenso di 3.000 euro. “Ho sempre operato nel rispetto della legge e nell’interesse delle istituzioni, in piena e totale trasparenza – scrive in una nota. “Sono fiducioso nell’operato della magistratura e confido che la mia posizione sarà al più presto chiarita” si legge nel comunicato. Ancora Pieroni: “In relazione all’inchiesta in corso su illeciti penali ambientali in Toscana tengo a precisare che l’unico addebito che mi riguarda non ha niente a che vedere con il tema principale dell’indagine. Mi ritrovo indagato, infatti, per aver contribuito all’approvazione di un emendamento a una legge regionale in materia ambientale, peraltro avvenuta senza voti contrari nella seduta del Consiglio regionale del 26 maggio 2020”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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