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Ippodromo Le Mulina, ordinato il processo per turbativa d’appalto

today14/05/2019

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FIRENZE – Ci sarà un processo per turbativa in relazione alla gara di appalto di assegnazione della gestione dell’ex ippodromo Le Mulina di Firenze a privati da parte del Comune. La corte di appello, su ricorso della procura, ha cancellato il proscioglimento deciso dal giudice dell’udienza preliminare Alessandro Moneti per gli imputati nel dicembre 2017 e ha fissato l’inizio del processo di primo grado davanti al tribunale di Firenze con prima udienza il prossimo 8 luglio.

Vanno, dunque, a giudizio gli imprenditori Oliviero Fani, 60 anni di Scandicci (Firenze), Guo Sheng Zheng, 36 anni, originario di Zhejiang (Cina) ma residente a Campi Bisenzio, e Massimo Cortini, 55 anni di Firenze.

Il pm Christine von Borries, titolare dell’inchiesta che ipotizza il reato di  per ‘turbata libertà degli incanti’, aveva chiesto il rinvio a giudizio per i tre imprenditori ma il 19 dicembre 2017 il gup Moneti li prosciolse con sentenza di non luogo a procedere.

Il pm allora fece ricorso alla corte di appello per “contraddittorietà, illogicità, carenza della motivazione e errata interpretazione della legge penale” da parte del giudice e ora la corte ha stabilito che vi sia un processo ordinario.

L’ex ippodromo del trotto, da tempo ormai in disuso e di proprietà del Comune di Firenze. Il Comune per recuperarlo nel 2012 aveva bandito la gara d’appalto su cui si sarebbe innescata la turbativa. Alla gara parteciparono varie società fra cui la Pegaso srl degli imprenditori Fani e Zheng e il raggruppamento temporaneo d’imprese (Rti) Park Lives con referente Cortini. L’appalto fu aggiudicato alla Pegaso, ma venne annullato nel 2013 dal Tar su ricorso della Park Lives. Il Comune, in autotutela, annullò l’atto dirigenziale con cui veniva approvato il bando.

E’ in questa fase, secondo il pm Christine von Borries, che vi fu una “collusione” fra i tre imputati per determinare l’aggiudicazione di un bando analogo e successivo, fatto allo stesso scopo dal Comune nel 2014. La seconda volta il bando fu ancora aggiudicato alla Pegaso srl ma, diversamente dalla prima gara, Cortini con la sua Park Lives non partecipò.

Per il pm Christine von Borries, Fani e Zheng si erano accordati con Cortini promettendogli – in caso di loro vittoria nell’appalto – di concedergli la gestione di una parte dello spazio. A supporto di questa ipotesi, il ritrovamento da parte degli investigatori della squadra di una scrittura privata del 23 giugno 2013 in cui si prevede di costituire una nuova società con soci Cortini al 45% e Fani al 55% con Cortini il quale, è l’accusa, accetta di rinunciare a partecipare al bando.

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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