Maggio Musicale, Nardella traccia la strada del dopo-Bianchi
FIRENZE – “Al Maggio Musicale serve una una guida esperta, che sia in grado di interpretare il nuovo ciclo”. Dario Nardella, sindaco di Firenze e presidente della Fondazione del Maggio, oggi di fronte al Consiglio Comunale delinea la “prospettiva complicata” per il maggio Musicale dopo le dimissioni del sovrintendente Francesco Bianchi.
Dimissioni “irrevocabili” e motivate dal sovrintendente con “impegni legati ad esigenze personali e professionali”, ha detto Nardella, assicurando che all’origine non ci sono state “pressioni o fratture”.
Sta di fatto che l’addio arriva a pochi giorni dal vertice che visto l’insediamento di un tavolo di dialogo tra Comune, Regione e sindacati dei lavoratori. D’altra parte, il lascito delle gestione Bianchi, per stessa ammissione di Nardella, somma una serie di questioni irrisolte che pesano come un macigno sul futuro del Maggio, che è lo stesso sindaco a riconoscere : “C’è il tema dello stock del debito, la ripatrimonializzazione del teatro, l’obiettivo dell’aumento dei ricavi senza ricorrere a riduzioni di personale, la complessiva riorganizzazione artistica della fondazione”.
A questi si può aggiungere la rottura delle relazioni con i lavoratori e i loro rappresentanti che proprio con il tavolo con i sindacati. Si chiude un ciclo, ha lo stesso detto Nardella: “Ora – ha aggiunto – se ne apre uno nuovo, che richiederà una guida diversa per la fondazione, e dovrà far leva su un clima diverso tra rappresentati dei lavoratori e delle istituzioni”.
Il più ingombrante dei problemi per il Maggio che il nuovo sovrintendente dovrà affrontare è quello del debito consolidato, pari ormai a 62 milioni di euro. Sul punto Nardella ha prefigurato la richiesta di un (nuovo) intervento dello Stato a sostegno delle fonazioni liriche: “La situazione di Firenze – ha detto – non è diversa da quella altre fondazioni, escluse Venezia e Milano. Si tratta di un tema nazionale, importante, da discutere”.