Cultura

Palazzo Strozzi riparte con Tomás Saraceno e 1 milione in meno di entrate

today28/05/2020

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FIRENZE – Riapre il primo giugno la mostra di Palazzo Strozzi ‘Aria’ di Tomás Saraceno, inaugurata lo scorso 22 febbraio e chiusa per l’emergenza coronavirus dopo solo poche settimane di apertura.

La rassegna non chiuderà a luglio come previsto, ma sarà prolungata fino all’1 novembre 2020. Il cambio di programma comporta lo slittamento di un anno della mostra di Jeff Koons che è dunque rinviata all’autunno 2021. Una scelta dettata da “un’ottica di sostenibilità e rispetto del bilancio”,  spiega a Novaradio il direttore del museo Arturo Galansino e aggiunge “prevederla in autunno sarebbe stato un grande errore. Inoltre è giusto dare modo a una mostra così grande di avere il successo che merita”.

Per riempire lo spazio tra le due grandi personali Palazzo Strozzi inaugurerà tra febbraio e marzo  una mostra dedicata all’arte americana dal 1961 e il 2001 che organizzata in collaborazione con il Walker Art Center di  Minneapolis ospiterà grandi nomi come Warol, Lichtenstein, Nauman, Barney, ma anche artisti meno conosciuti al grande pubblico. I mesi di chiusura tra novembre e febbraio saranno invece sfruttati per mettere in campo altre iniziative ancora allo studio.

Per quanto riguarda l’accesso alla mostra di Saraceno, è stato spiegato, sarà consentito nel rispetto delle norme anti contagio – mascherina, distanza di sicurezza, accesso contingentato – tutti i giorni dalle 14 alle 20 e il giovedì fino alle 23. La biglietteria sarà aperta, ma Palazzo Strozzi raccomanda la prenotazione online sulla quale è stato eliminato il costo di prevendita e dove sarà possibile anche sfruttare gli sconti dedicati agli enti convenzionati (tra cui quelli per i soci Arci). Tra le novità anche la possibilità di scaricare gratuitamente sullo smartphone l’audioguida della mostra, arricchita dalla voce dello stesso Saraceno. Diventa digitale anche il kit dedicato alle famiglie, il ciclo di conferenze sul tema dell’ambiente e il Museo Areosolare, il grande pallone areostatico che si sarebbe dovuto librare in cielo nell’ambito di una performance legata alla mostra.

Insieme alla riapertura Palazzo Strozzi ha presentato anche il rapporto annuale della Fondazione: nel 2019 i proventi di Palazzo Strozzi a Firenze sono stati 7,5 milioni, di cui 2,9 milioni sono ricavi propri, da vendita di biglietti e bookshop, l’impatto economico sulla città di Firenze è stato di oltre 44 milioni, di cui circa 37 milioni generati dai 73mila visitatori non locali che si sono recati nel capoluogo proprio per visitare le mostre di Palazzo Strozzi.

La fondazione non è però esente dalle ricadute negative del lockdown, “nel 2019  – spiega Galansino – abbiamo incassato quasi 3 milioni dai biglietti, in un anno come questo possiamo stimare una diminuzione di entrate di almeno un milione di euro forse anche di più, un danno ingente per il nostro bilancio a cui cercheremo di far fronte contando sull’appoggio di chi ci ha sempre sostenuto in questi anni”.

>> Ascolta l’intervista a Arturo Galansino <<

Scritto da: Redazione Novaradio


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