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Scuola, le linee guida per il rientro in classe non convincono – ASCOLTA

today29/05/2020

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FIRENZE – Mascherina fissa in classe tranne che a mensa e durante le interrogazioni, distanziamento di 1 metro tra i banchi e di 2 metri quando si fa educazione fisica, ingressi con orario scaglionato, valorizzazioni degli spazi all’aperto,  lezioni con orario ridotto fino a 40 minuti; niente termoscanner all’ingresso ma niente scuola se si ha 37,5° di temperatura.

Ecco in sintesi alcune delle regole che Comitato tecnico scientifico incaricato dal Ministero dell’istruzione ha messo nero su bianco in vista del ritorno degli studenti nelle aule, al momento non prima di settembre. Norme che appaiono in linea con quelle pensate ina ltri contesti, che arrivano dopo oltre un mese di indiscrezioni e anticipazioni, ma che non riescono a convincere né presidi né gli operatori della scuola.

“C’è da valutare la questione degli spazi interni e l’impossibilità in molti casi di intervenire su immobili vincolati, quella del personale ATA aggiuntivo necessario per le sanificazioni degli ambienti, l’opportunità effettiva di far svolgere educazione fisica negli spazi interni – dice Liliana Gilli –  ma anche più in generale l’organizzazione dei trasporti che deve cambiare per permettere ai ragazzi l’ingresso scaglionato a scuola e il tema di chi è legalmente responsabile per le violazioni: noi presidi non possiamo esserlo, ci vuole una norma che depenalizzi la responsabilità, fatto salvo i casi di dolo o colpa grave, altrimenti noi dirigenti rischiamo di essere citati a giudizio”

>>> Clicca per ascoltare l’intervista integrale a Liliana Gilli

Anche per er Giorgio Ragazzini, del Gruppo di Firenze, “c’è il tema non semplice di chi fa rispettare le regole a scuole a chi ne è responsabile”.

>>> Clicca per ascoltare l’intervista integrale a Giorgio Ragazzini

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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