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Siria, la pace si costruisce con il sostegno alle vedove dell’Isis – ASCOLTA

today12/06/2020

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FIRENZE – Arci Firenze torna in Rojava con un innovativo progetto, tutto al femminile, nel campo profughi Roj. Obiettivo: promuovere una cultura di Pace e convivenza democratica coinvolgendo nel lavoro, nella formazione e in attività ricreativo-culturali le donne, mogli e familiari  dei combattenti dell’ISIS nella costruzione del Confederalismo Democratico.

Il progetto, dal titolo “Campo profughi Roj. Un futuro comune di Pace”, è indirizzato alle donne che vivono in un campo del Cantone di Jazira, al confine con la Turchia, e si rivolge alle donne vedove o parenti degli ex combattenti dell’ISIS  con varie attività che condivideranno con il Congresso del movimento delle donne della Siria del Nord e dell’Est (Kongreya Star). “Solo attraverso il cambiamento del loro modo di pensare si potrà garantire un futuro pacifico e dignitoso sia per loro che per tutta la popolazione della Regione” spiega Manfredi Lo Sauro, responsabile cooperazione internazionale Arci Firenze.

In concreto il progetto prevede la costituziuone di una cooperativa di sartoria per le donne parenti degli ex combattenti dell’ISIS, l’attivazione di un corso di salute femminile e l’allestimento di uno spazio culturale ed un centro sportivo all’interno del campo profughi Roj. I due corsi di sartoria professionale coinvolgeranno circa 50 donne allo scopo di dare lavoro e una nuova prospettiva di vita alle beneficiarie. Il corso di salute femminile, che coinvolgerà 50 donne per un semestre comprenderà nozioni di ginecologia, ostetricia e altre discipline mediche la cui conoscenza è ritenuta importante dalle stesse donne coinvolte nel progetto.

L’allestimento del centro culturale per donne e bambini e bambine rappresenterà invece uno spazio fisico dove le varie donne del campo profughi Roj possano conoscersi e raccontare il proprio vissuto, e ospiterà inoltre uno spazio per praticare sport.

Dopo il sostegno alla realizzazione della nuova bibòioteca di Kobane, questo nuovo progetto si inserisce nel quadro di una serie di iniziative indirizzate al sostegno della popolazione di una realtà – quella del Confederalismo democratico – in cui la situazione di isolamento geopolitico è aggravata ulteiormente dalla crisi della pandemia globale di covid19.

“Il Rojava è uno dei pochi territori in cui l’apello Onu ad un cessate il fuoco per motivi sanitari è stato ignorato – spiega ancora Lo Sauro -con la Turrchia che continua con le azioni militari in territorio siriano, mentre dal punto di vista sanitario la situazione di gravissima carenza di dispositivi, con solo 28 ventilatori polmonari e nessun letto di terapia intensiva. Anche solo dare una dimensione dell’impatto dell’epidemia di SarsCov2 è difficile perché i tamponi fati non possono essere mandati all’ospedale di, e vengono inviati a Damasco, ma il regime di Assad restuituisce i risultati che vengono inviati con un ritardo di diverse settimane”.

>>> Clicca per ascoltaere l’intervista a Manfredi Lo Sauro

Anche alla luce di questa situazione l’Arci lanciato la campagna “Mascherine per il Rojava”, che sostiete il crowdfunding “Dalla parte dei curdi”: acquistando al prezzo di 5 euro le mascherine con il logo Arci “Resistenza Virale” (lavabili fino a 10 volte) presso la sede Arci di Piazza dei Ciompi a Firenze, il ricavato viene interamente utilizzato per acquistare 5 mascherine chirurgiche che vengono inviate in Rojava. Per prenotare le mascherine si può chiamare l’Arci Firenze al numero 055262970.

Scritto da: Redazione Novaradio


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