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“Università bandita”, concorsi universitari ancora sotto inchiesta

today28/06/2019

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FIRENZE – Coinvolge anche l’Università di Firenze la nuova maxi-inchiesta sui concorsi truccati della digos di Catania e denominata “Università bandita” che ha portato il Gip a sospendere dall’incarico del rettore dell’università di Catania e altri 9 professori, e indagare in tutto circa 40 docenti universitari in mezza Italia.

Pesanti le accuse: associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta; al centro delle indagini ci sarebbero ben 27 concorsi per l’assegnazione di 17 posti per professore ordinario, quattro per professore associato e sei per ricercatore. Dalle inagini sarebbe emerso un vero e proprio “codice di comportamento sommerso” operante in ambito universitario secondo il quale gli esiti dei concorsi devono essere predeterminati dai docenti interessati: nessuno spazio doveva essere lasciato a selezioni meritocratiche e nessun ricorso amministrativo poteva essere presentato contro le decisioni degli organi statutari. L’inosservanza alle regole di questo “codice” comportavano sanzioni in termini di ritardi nella progressione in carriera o esclusioni da ogni valutazione oggettiva del proprio curriculum scientifico.

L’inchiesta della digos di Catania è la terza che coinvolge l’Ateneo fiorentino, dopo le due avviate dalla procura del capoluogo toscano. La prima in ordine di tempo è quella sui presunti concorsi truccati relativi alle abilitazioni nella disciplina di diritto tributario, che nel 2017 portò a sette arresti e all’interdizione dalle università per 22 docenti.

Poi c’è quella più recente, che ha sconvolto la facoltà di medicina di Firenze e che ipotizza presunte turbative nella programmazione dei concorsi per prof e ricercatori. Per quanto riguarda il diritto tributario, sono oltre 40 i docenti e ricercatori per i quali il pm Paolo Barlucchi ha chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare è prevista per i primi di settembre.

Le accuse contestate, a vario titolo, sono quelle di induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta, abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture e truffa. Tra i nomi più in vista anche quello dell’ex ministro Augusto Fantozzi.

Ancora aperta invece l’inchiesta sulla facoltà di medicina, coordinata dal pm Tommaso Coletta. Le indagini, partite nel 2017, avrebbero messo in evidenza, irregolarità nella programmazione dei concorsi e in una procedura concorsuale per l’individuazione di un professore associato.

Scritto da: Redazione Novaradio


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