Cultura

Tovaglia a Quadri 2015, c’è del… “Disajob” in Valtiberina

today06/08/2015

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anghiari tovaglia a quadriANGHIARI – Tempi difficili, quelli che viviamo: non solo crisi economica e disoccupazione giovanile alle stelle, ma anche l’ondata di profughi stranieri in arrivo nell nostre terre che risveglia uno strisciante sentimento di diffidenza che rischia di sfociare in aperta xenofobia.

A ricordarcelo è il teatro popolare di “Tovaglia a quadri” di Anghiari, che per l’edizione 2015 del tradizionale “spettacolo in 4 portate” (in programma dal 10 al 19 agosto prossimi) ha deciso di trarre spunto dai fatti di attualità, comprese le recenti polemiche tra i Comuni sull’arrivo dei migranti in fuga dalla guerra e le resistenze delle comunità locali, che hanno coinvolto anche la Toscana, dai borghi montani del Casentino fino alle località della costa.

Questioni, come da tradizione, affrontate con la leggerezza dell’ironia e dello sberleffo tutti toscani dalla compagnia di “attori-non-attori” di Tovaglia a Quadri (grandi e piccini, in gran parte anghiaresi doc) guidati dal collaudatissimo duo di registi e sceneggiatori Andrea Merendelli e Paolo Pennacchini. Già il titolo è tutto un programma: “Disajob” (che si legge “disàgiob”), a rendere l’idea di una situazione in bilico tra le “future e progressive” riforme governative del mercato del lavoro e lo sguardo assai più disincantato alla condizione attuale, fatta di precariato e “nuovi emigranti”, siano essi giovani italiani che decidono di trasferirsi all’estero per cercare lavoro, o le decine di disperati che sbarcano sulle nostre coste in fuga dalla guerra.

Una situazione che ispira e si trasfigura nel racconto teatrale messo in scena, come sempre, nella piazzetta del borgo medievale: il vecchio spazzacamino che va in pensione e nessuno che voglia prendere il suo posto, mentre la tranquilla vita di paese viene turbata dall’arrivo di un anonimo profugo “forestiero”. Ed ecco dunque i contrasti prendono forma nei vari personaggi: da una parte i giovani italiani, ora “bamboccioni” viziati ora “cervelli in fuga”, pronti a cercar fortuna agli antipodi piuttosto che rimboccarsi le maniche in patria. Dall’altra i migranti stranieri, tollerati finché erano utilizzati come manodopera sottopagata, che però da profughi diventano ospiti scomodi e primo bersaglio di paure ed egoismi. Come appunto il misterioso straniero chiamato “X” che, come l’omerico Odisseo naufrago nell’isola dei Feaci, fa la sua inaspettata comparsa tra le mura di Anghiari.

E così, mentre la “scena” teatrale immaginaria si confonde con la realissima “cena” che viene servita al pubblico seduto ai tavoli imbanditi (tutta rigorosamente a base di ricette tipiche e prodotti di filiera corta), dalle scenette tra i personaggi e dalle divertite battute in dialetto emerge il dipinto di una comunità che rischia di scoprirsi sempre più chiusa, egoista, ed in definitiva ancor più misera di fronte al nuovo e allo “straniero”. Lo stesso che fa capolino dietro le spalle degli spettatori-commensali a ricordare a tutti, come un novello Ulisse (dantesco stavolta), il dovere dell’accoglienza: “Fatti non foste a viver come bruti…”.

Ascolta l’intervista ad Andrea Merendelli, regista dello spettacolo, stamani a Novaradio nel corso della trasmissione “News Box”

Info e prenotazioni: 0575 749279 o proloco@anghiari.it.

Scritto da: Redazione Novaradio


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