La rivoluzione urbanistica a Firenze, tra rischi e opportunità

FIRENZE – “I progetti di riqualificazione delle aree dismesse? Il privato non deve essere demonizzato, quel che conta è la governance da parte del pubblico nella progettazione delle nuove funzioni”. Così il presidente dell’ordine degli architetti, Egidio Raimondi, ospite stamani negli studi di Novaradio, che ha parlato dell’attuale fase di trasformazione che sta interesando a Firenze, dei percorsi di riqualificazione partecipata, ma anche bioarchitettura e nuove tecniche costruttive.
Ascolta l’intervista integrale a Egidio Raimondi
Mai come in questo periodo importanti aree dismesse e contenitori vuoti da tempo sono oggetto di un porcesso di trasformazione: dalla Caserma dei Lupi di Toscana – 33 mila mq più altre 20 di superficie utile lorda aggiunta da destinare a social housing – per cui è iniziato il percorso partecipato con i cittadini (domenica prossima previsto anche uno speciale trekking urbano), al parco di San Salvi su cui il progetto partecipato si è concluso ed stato presentato pochi giorni fa, passando per Manifattura Tabacchi, Panificio Militare e i parchi distrutti dall’uragano dell’agosto scorso.
“Fondamentale è la ridefinizione delle funzioni di queste aree – ha aggiunto Raimondi – che non può che essere un mix diversificato: non solo case o alberghi, ma anche piazze, negozi di vicinato, giardini. E’ finita l’era della zonizzazione, creare poli diversificati e autonomi è precondizione per la riqualificazione di centro e periferie, e di una città sostenibile”.