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A 9 anni dalla strage, da tutta Italia a Viareggio per ricordare

today29/06/2018

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VIAREGGIO (LU) – Sono passati ormai 9 anni dalla tragica notte che ha sconvolto la città di Viareggio, quando alle 23.48 del 29 giugno del 2009 un convoglio merci deragliò non appena arrivato alla stazione e una cisterna carica di GPL si squarciò, sprigionando un’enorme nuvola di gas. Una palla di fuoco illuminò il cielo estivo e in pochi attimi, dopo il primo boato, fu l’inferno: fiamme nelle case di via Ponchielli e via Porta Pietrasantina, abitazioni distrutte, ma soprattutto 32 persone, tra cui molti bambini, che persero la vita.

Oggi la città ricorda con un incontro e il tradizionale corteo serale. Il primo appuntamento dopo la messa delle 11, oggi alle 16, in Municipio, dove si ritrovano i rappresentanti delle associazioni e comitati che fanno parte della rete nazionale “Noi non dimentichiamo”. Un appuntamento al quale quest’anno si uniscono i familiari delle vittime della tragedia che si è consumata a Rigopiano nel gennaio 2017, con 29 vittime. Intervengono Libero Mancuso e Claudio Ghezzi. Ed in rappresentanza delle istituzioni, il ministro della giustizia Alfonso Bonafede, il sottosegretario ai trasporti Armando Siri, il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro. Alle 21 il corteo con partenza da via Ponchielli per attraversare la città nel percorso che tocca anche la Passeggiata, dove luci e musica si abbasseranno, e tornare in via Ponchielli per gli interventi, i video, la partecipazione collettiva che arriva fino alle 23,48 quando saranno letti i nomi delle 32 vittime di quella notte di terrore.

Con il processo di primo grado chiuso il 31 gennaio 2017 sono state 23 le condanne per un totale di 168 anni di carcere. Comprese quelle per i manager delle aziende del Gruppo Ferrovie dello Stato italiane all’epoca dei fatti: Mauro Moretti, Michele Mario Elia e Vincenzo Soprano. Ora si verso il processo di appello che inizia a Firenze, il 13 novembre prossimo, stessa data della prima udienza del dibattimento davanti al Collegio del Tribunale di Lucca.

“Troppo spesso vediamo le sentenze ribaltate in appello, dal processo di novembre non vogliamo brutte sorprese, visto l’ottimo lavoro fatto con il primo grado” ha detto ai nostri microfoni Daniela Rombi, dell’associazione delle vittime Il Mondo che Vorrei Onlus. <<ASCOLTA >>

Scritto da: Redazione Novaradio


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