FIRENZE – “Anche in Corea abbiamo avuto delle criticità per i migranti e la questione ha causato scontri e discussioni. Per me non si tratta di capire come vivono nei loro paesi, ma è una questione di diritti umani: anche ai migranti vanno garantito dei diritti in quanto esseri umani”. Queste le parole di Jung Woo-Sung, la star coreana, ambasciatore di buona volontà dell’UNHCR impiegato da anni nella difesa dei diritti umani, protagonista domani della terza giornata del Florence Korea Film Festival.
Interprete di ruoli divenuti iconici come il giovane arrabbiato e confuso di “Beat”, l’amante schiavo del suo stesso desiderio in “Scarlet Innocence”, il poliziotto risucchiato nella discesa nell’inferno di “Asura: The City of Madness” e, più recentemente, il gelido militare votato alla sua causa di “Illang: The Wolf Brigade”, Jung Woo-Sung sarà ospite al cinema La Compagnia nella mattinata di domani, alle 11, per una masterclass, alle 20 presenterà invece il nuovo film “Asura: The city of madness”, un noir dai toni da tragedia shakespeariana firmato alla regia da Kim Jee-woon.
L’attore, conosciuto anche in Asia per i suoi film e famoso anche in Giappone sarà omaggiato da una selezione di 6 titoli dedicata al suo poliedrico percorso artistico, mentre la sera del 23 marzo riceverà il “Florence Korea Film Fest Award” e una targa alla carriera da parte di Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana.
Il festival dedicato alla cinematografia sud coreana prosegue poi fino a venerdì 29 marzo, tra i prossimi film in programma il nuovo di Kim Ki-duk “Human, Space, Time and Human”, in proiezione lunedì alle 20.00.