Regionali 2020, quattro nomi “rosa” in ballo per la carica di governatore – ASCOLTA

TOSCANA – Nessuno lo dice ufficialmente, ma la corsa per le candidature a governatore in vista delle elezioni regionali della primavera 2020 è già iniziata. Nel centrosinistra il primo a muoversi è stato Eugenio Giani, che pur senza una ufficiale “discesa in campo” pochi giorni fa ha dato fuoco alle polveri davanti agli 800 convenuti alla convention del Puccini ha parlato della necessità di un “sindaco tra i sindaci” per la Toscana e chiesto “primarie” per la scelta del candidato.

Un’accelerazione punto garbata a Stefania Saccardi, assessore regionale, da anni è indicata come possibile futura “governatrice”, che ha subito frenato sull’ipotesi di primarie (“un errore, in un momento in cui il Pd di pone come azioista di maggioranza di uno schieramento allargato del centrosinistra”). A bordo campo anche un’altra donna, l’europarlamentare e segretaria regionale  Simona Bonafè, che secondo alcuni potrebbe essere al scelta giusta per impedire una lacerazione nel partito.

Nel dibattito anche il sindaco di Firenze Dario Nardella: “Se c’è chi accende scintille io faccio il pompiere. Abbiamo vinto a Firenze, Prato, Livorno perché abbiamo presentato per tempo candidati giusti e abbiamo tenuto il partito e la coalizione uniti”.

Ma c’è un nome – ancora una volta, una donna – che attraversa tutti e due gli schieramenti: quello di Antonella Mansi, vice presidente di Confindustria e presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana. Potrebbe esser il profilo lanciato dal governatore Rossi, ma piace molto anche a Forza Italia per calare un asso da contrapporre a Susanna Ceccardi, leader toscana della Lega.

Nel centrodestra infatti il confronto è fermo alle schermaglie tra la commissaria leghista toscana Susanna Ceccardi – campionessa di preferenze alle europee ma alle prese con risultati non esaltanti delle comunali – e l’alleato-rivale Forza Italia, non disposto ad imposizioni, con Stefano Mugnai, deputato e coordinatore toscano di Forza Italia che chiede la scelta di u n “candidato di qualità e di sintesi, stavolta davvero condiviso”.