FIRENZE – “Va bene ripartire a giugno, ma servono le risorse su cassa integrazione, uno sconto di almeno il 50% sugli affitti e la sospensione di tutte l tasse locali”. Questo il messaggio che il gruppo Ristoratori Toscani, fondatore del neonato coordinamento MIO – Movimento Imprese Ospitalità, intendono lanciare con le iniziative di mobilitazione messe in campo: ieri con il flash mob che ha visto accendere le luci di 6.000 esercizi in tutta Italia, oggi con la consegna simbolica di 1.500 chiavi ai sindaci, tra cui quello di Firenze Dario Nardella.
“Non siamo d’accordo con chi, come Confcommercio, vuole forzare i tempi per le riapertura: non le regola fin qui stabilite non ci son le condizioni perché persone possano tornare a mangiare al ristornate o a prender un caffè al bar” dice Raffaele Madeo, del gruppo Ristoratori Toscani. Le questioni aperte riguardano la mancanza di aiuti alla categoria, ed ecco le richieste ai Comuni per la sospensione dei tributi locali (Cosap, Tari etc) per la durata della crisi, sia al governo, su CIG in deroga per Covid e la copertura di almeno il 50% degli affitti.
Ma anche le regole di distanziamento sociale: “Troppo il metro e 80 di distanza di sicurezza”. Anche per questo, ben accolta la proposta arrivata da Firenze di mettere a disposizione dei locali pubblici piazze, strade e marciapiedi per permettere il distanziamento dei clienti.
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