FIRENZE – In ginocchio, per chiedere verità e giustizia e contro l’impunità dei “reati in divisa”. Hanno deciso di ispirarsi direttamente alle proteste scaturite negli Usa dopo la morte di George Floyd, i promotori del flash mob che oggi in Oltrarno ricorderà Riccardo Magherini, il 40enne morto il 3 aprile 2014 in borgo San Frediano durante le operazioni di arresto da parte dei carabinieri, nel giorno in cui avrebbe compiuto 46 anni.
L’iniziativa è stata promossa dalla famiglia di Riccardo e dall’associazione “Amici del Maghero”: appuntamento è alle 19 di oggi pomeriggio, in piazza Santo Spirito.
“Quel braccio sul collo di George è lo stesso che è stato sul capo di Riccardo – dice il fratello, Andrea Magherini a Novaradio, che rilancia la battaglia legale e politica per i diritti umani, contro ogni forma di tortura e contro i cosiddetti “reati in divisa”.
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Per la morte di Riccardo non c’è colpevole: i carabinieri accusati di omicidio colposo, dopo essere stati condannati in primo e secondo grado, sono stati assolti dalla Cassazione perché “il fatto non costituisce reato”.
“Quello delle Cassazione – aggiunge Andrea Magherini – è stato un colpo di spugna: stiamo preparando il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo ma è una strada lunga. Intanto bisogna cambiare le regole di ingaggio delle forze dell’ordine perché quello che è successo a Riccardo, e tanti altri, non accada più”.