“No all’allargamento Nato a scapito dei curdi”, martedì manifestazione al consolato svedese

FIRENZE – Una mobilitazione a Firenze, il 5 luglio, “a fianco del popolo curdo”. Lo ha annunciato oggi a Palazzo Vecchio dal consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi, da Erdal Karabey della Comunità curda Toscana e da Alessandro Orsetti, padre del 33enne fiorentino Lorenzo Orsetti, ucciso negli scontri in Siria con l’Isis mentre militava come combattente con i curdi.

Secondo gli organizzatori della giornata “il progetto di adesione di Svezia e Finlandia alla Nato rappresenta un ulteriore passo verso una guerra permanente ed una escalation militare imprevedibile. È una scelta sbagliata che allontana la possibilità di un cessate il fuoco. Tutto questo viene fatto sulla pelle del movimento curdo che in Svezia e Finlandia aveva trovato fino ad ora ospitalità”.

Alle ore 18 del 5 luglio è previsto il presidio al consolato della Svezia in via Bonifacio Lupi, mentre alle 18.45 ci sarà un corteo fino alla prefettura, in via Cavour. “La città di Firenze – è stato spiegato – che ha espresso in questi anni grande solidarietà al movimento curdo, è al fianco di chi realmente combatte per la libertà e l’emancipazione ed è messo fuori legge proprio nei nostri paesi. Nel silenzio, complice, di questa città e della regione”. “Chiediamo al Comune di Firenze di rispettare gli impegni presi, come  aiutare Kobane, di rispondere alle voci di collaborazioni con il governo turco” dice Dmitrij Palagi: “Oggi si parla solo di Ucraina, ma no c’è solo quella. Non si può andare a mode”

Alla manifestazione sarò presente anche la famiglia di Lorenzo Orsetti, il 33enne morto combattendo in Siria a fianco dell’esercito del Fronte democratico Curdo. “Penso alla scelta fatta da Lorenzo  – ha detto il padre Alessandro – mi fa tristezza vedere traditi i valori per cui ha dato la vita, schierandosi con un dittatore. In questo momento non schierarsi significa appoggiare Erdogan. L’allargamento alla Nato – ha aggiunto – non va nella direzione della pace perché rafforza la logica dei blocchi contrapposti”